Il fronte che vede in Pechino un attore sempre più aggressivo e minaccioso nello spazio cibernetico si allarga di giorno in giorno e include ora anche la Polonia che, attraverso il suo ministero degli Affari esteri, ha condannato i casi di cyber spionaggio commerciali (e non) attribuiti alla Cina. La mossa polacca si unisce infatti a quella di numerosi altri alleati degli Stati Uniti e della stessa Washington, che negli ultimi giorni ha alzato il livello dello scontro puntanti pubblicamente l’indice contro due hacker della Repubblica Popolare.
NUOVE SCOPERTE
L’azione sarebbe andata a tutto vantaggio dell’industria cinese, e finalizzata a rubare segreti commerciali e tecnologie, come tecnologia aeronautica, spaziale, satellitare, manifatturiera e farmaceutica, violando oltre l’accordo tra Xi Jinping e Barack Obama del 2015.
ESCALATION DI CONDANNE CONTRO LA CINA
Una condanna senza precedenti che si unisce alle numerose preoccupazioni sollevate da Europa, Australia e diversi altri partner americani circa le tecnologie cinesi (in particolare quelle prodotte dal colosso delle comunicazioni Huawei e da Zte), accusate di essere il principale veicolo dello spionaggio di Pechino.
CAUSE E CONSEGUENZE
Mentre gli alleati americani – principalmente Gran Bretagna, Australia, Canada, Giappone e Germania – stanno valutando quali sanzioni applicare contro la Cina a seguito dello spionaggio cinese, diversi analisti considerano il fronte unito contro lo spionaggio economico un successo per Donald Trump, che nel frattempo intrattiene con la Cina un complesso e importante negoziato commerciale.