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Exein, cosa fa la cyber start-up italiana che ha raccolto 2 milioni di euro

Golden power

La società italiana di cyber security Exein ha appena ottenuto a quattro mesi dalla nascita un finanziamento da due milioni di euro dal fondo di venture capital United Ventures. Un’iniezione di liquidità, una delle più alte di sempre nella Penisola per una start-up del settore, che se ben sfruttata consentirà all’azienda di crescere ed espandersi.

CHE COSA FA EXEIN

Exein è specializzata in sicurezza del “firmware”, ovvero la parte di software che rende l’hardware operativo, ed è parte integrante di ogni oggetto connesso, dalle infrastrutture critiche ai sistemi di smart home. “Ci occupiamo di manipolare i firmware, simuliamo attacchi per elaborare sistemi che rispondano automaticamente a questi ultimi, trasformando un malware in uno strumento di difesa” ha spiegato a Cyber Affairs Gianni Cuozzo, fondatore della compagnia (ha al suo attivo la creazione di diverse società, tra le quali quella di cyber intelligence Aspisec). “Servizi di firmware exploitation”, ha raccontato il ceo della start-up, “vengono acquistati anche e soprattutto per operare nei conflitti, perché trasformano un attacco in un payload e evitano le manipolazioni del firmware, rendendo la difesa il miglior strumento offensivo possibile”.

OPERARE CON IL FIRMWARE

La compagnia, aggiunge Cuozzo, “è al momento delle sole 3 società al mondo che operano sulla firmware security. Questo investimento round A”, sottolinea, “permetterà all’azienda di concentrarsi su ricerca e sviluppo. Verrà reinvestito tutto nella maturazione del progetto, con l’intenzione di fare ancora di più e di aprire la strada ad un nuovo round di finanziamenti su piano globale”.

MERCATI EMERGENTI

Exein “si rivolgerà inizialmente a clienti europei, ma c’è un grande interesse dell’azienda per l’Asia, in particolare la Cina, dove si producono gran parte dei firmware utilizzati nel mondo”. La protezione delle infrastrutture critiche è l’obiettivo a breve del team, mentre sul lungo periodo si lavora al rilascio di un kit di sviluppo per l’IoT.

LE START-UP IN ITALIA: QUALE FUTURO

E a dispetto di chi ritiene l’Italia una nazione dove è difficile fare innovazione, Cuozzo dice: “La nostra società è italiana e conta su personale italiano. La Penisola ha numerosi punti di forza, tra i quali la fortuna di avere alcuni tra i migliori talenti in questo settore senza i costi della Silicon Valley”. L’importante, conclude, “è investire sulla formazione tecnica dei giovani talenti”.


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