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Imprese (e tavole) italiane sempre più Bio. Il report Infocamere-Accredia

Agricoltura Innovazione Campo Trattore Mietitrebbia

Più consumatori attenti a salute e ambiente, più richiesta di prodotti biologici e quindi più aziende che scelgono di produrre in modo più naturale. Insomma, Bio è bello. E magari anche redditizio. Il settore biologico si fa sempre più largo nell’universo dell’imprenditoria italiana. Gli ultimi dati elaborati da Infocamere, la società informatica di Unioncamere, in collaborazione con Accredia (la società pubblica per la certificazione aziendale) parlano chiaro. Oggi in Italia sono 62.400 (erano poco meno di 60mila a fine 2017) le imprese con certificato Bio. Una galassia concentrata per il 54% nel Mezzogiorno e specialmente in Sicilia, prima regione italiana per le imprese Bio.

In questo campo, spiegano da Infocamere-Accredia, sono le piccole realtà del settore agricolo a fare la parte del leone. Oltre il 90% delle imprese certificate è infatti una pmi e il 70% ha un capitale sociale inferiore ai 50mila euro. “La certificazione Bio è un attestato che garantisce il rispetto di rigidi requisiti atti a evitare o ridurre la contaminazione da parte dell’uomo. L’organismo di certificazione di prodotto è responsabile per la verifica della conformità della merce ai requisiti di rilascio dell’attestato, alle norme tecniche volontarie o ad altri riferimenti normativi”.

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Più nel dettaglio, l’84% delle aziende Bio opera nel settore agricolo, mentre l’11,4% ha un titolare under 35. C’è un dunque un ritorno dell’appeal dell’agricoltura tra i giovani, che sembrano avervi trovato uno sbocco lavorativo (4 aziende su 10 si sono certificate negli ultimi 3 anni) anche grazie alle donne. Sempre secondo i dati Infocamere, il 28,7% delle realtà imprenditoriali Bio è rosa, ovvero con un titolare donna).

A conti fatti il biologico sta rivestendo un ruolo sempre più importante come opportunità di rilancio per molte aziende del nostro agro-alimentare. Mentre nell’agricoltura tradizionale ogni anno numerose imprese chiudono, cedendo il passo a realtà più grandi e strutturate, il settore del biologico sta andando in controtendenza, a dimostrazione che anche aziende di dimensioni più piccole, grazie all’applicazione dei principi dell’agricoltura biodinamica, possono stare con successo sul mercato.

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