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Ecco perché i pensionati reagiranno alle nuove politiche sociali del governo

Il Sole 24 ore di ieri ha pubblicato un intervento bellicoso di Giorgio Ambrogioni, capo storico della Cida, con l’annuncio di una imminente manifestazione milanese di una trentina di associazioni pensionistiche aderenti al Forum pensionati d’Italia e al mondo dei pensionati privati e pubblici. Ovviamente, mano a mano che vengono resi pubblici i testi parlamentari che taglieranno le pensioni in essere, cresce il malumore e la rabbia di centinaia di migliaia di pensionati.

Quelli over 90mila euro lordi/anno, che saranno costretti ad un nuovo, pluriennale, pesante contributo di solidarietà, dopo solo 2 anni di tregua dal precedente. Quelli che credevano alla quota 100 e si ritrovano beffati da quote superiori a 100 e a frazionamenti, ovvero a regole e regoline vessatorie.

Infine quelli che vedranno rivalutata poco o niente la loro pensione dal primo gennaio 2019. Non ci sono denari per i pensionati anzi ai pensionati si mettono le mani in tasca, per l’ennesima volta, dal 2008 ad oggi. 10 anni di rapine ai pensionati, finora. Adesso il governo gialloverde riprende i tagli, finalizzandoli per funzioni assistenziali. Che dovrebbero invece essere coperte con tasse a carico di lavoratori attivi e di pensionati, a parità di reddito. Invece no. Non si combatte l’evasione se si continua a tartassare i vecchietti, nella convinzione che costoro non siano in grado di reagire. Ma non è così.

I pensionati, ora, si sono organizzati nel Forum, che raccoglie 15 associazioni, tra cui i Leonida Triveneti: 640mila aderenti, almeno 1.900mila voti, diretti e indiretti.

Voti in libertà, voti che abbandoneranno la Lega, perché Salvini, Giorgetti e co. non hanno fatto nulla per tutelare la loro base elettorale: professionisti di varia estrazione, dirigenti, magistrati, avvocati, medici, insegnanti, piccoli industriali.

Gente che ha sempre pagato le tasse, gente che ha versato il 32% del reddito per una pensione che ora viene ingiustamente massacrata. Gente che ha tempestato l’Inps di richieste per la ricostruzione della propria pensione, senza ricevere risposta.

Gente che dona allo stato 43 miliardi di euro/anno di tasse. Gente che ha visto svalutare la propria pensione del 20%, almeno, in 10 anni. Gente che è stata massacrata con queste 2 tasse aggiuntive: contributo di solidarietà e mancata rivalutazione. E il borseggio alle loro tasche continuerà ancora. Grazie a Di Maio, a Salvini e a chi fa loro da suggeritore. Ad malora (sic!). I giubbotti gialli non hanno insegnato nulla a costoro?

Tremate, tremate, tira una brutta aria.

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