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Salvini guarda all’Europa ma punta all’Italia. L’analisi del Financial Times

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Il Financial Times parla – di nuovo – di Matteo Salvini. Dopo averlo incoronato “Italy’s de facto PM” (qui i dettagli), il quotidiano economico britannico dedica al vicepremier e ministro dell’Interno un nuovo commento in cui si percorre il mutamento della Lega da lui guidata, da quando Salvini ne ha preso la guida e, in ultima analisi, da quando siede sugli scranni dell’esecutivo. Salvini – scrive il FT – sta modificando il suo messaggio per raggiungere gli elettori più tradizionali, riposizionandosi su un terreno più moderato in funzione delle prossime elezioni europee.

Secondo gli esperti citati dal quotidiano britannico (Giovanni Orsina e Lorenzo Codogno), quella di Matteo Salvini è una strategia mirata, appunto, a conquistare una fetta di elettorato sempre più ampio. Il direttore della Luiss Guido Carli, Giovanni Orsina, ha spiegato che “Salvini ha individuato chiaramente tre grandi opportunità politiche: il declino di Silvio Berlusconi nella destra italiana, la crisi economica in Europa e la crisi dell’immigrazione”. Mettendo insieme questi tre aspetti, si legge ancora, “c’è stata un’apertura politica perfetta per lui, e lui ha eseguito il suo piano in modo magistrale”.

Insomma, quello che il FT ha definito “il premier di fatto dell’agenda politica italiana”, continua a tenere sott’occhio la sua sfacciata, cinica, efficace strategia politica e mediatica, sottolineando però come, nelle trattative con l’Unione europea per la manovra anche Salvini sia dovuto scendere a patti. “La trasformazione del leader della Lega in un apparente moderato – si legge – si è accentuata questo mese dopo aver evitato uno scontro con l’Ue invertendo la rotta sui piani fiscali del governo, nonostante si sia impegnato in ottobre a non cambiare ‘una virgola del bilancio'”.

Ma i passi indietro sono tanti, ricorda il Financial Times, che cita direttamente il leader della Lega: “Salvini ha persino negato che il suo partito aveva appoggiato l’Italia che lasciava l’euro. ‘Nel programma elettorale della Lega non c’è una politica di uscita dalla moneta unica o dall’Unione Europea’, ha detto. Il manifesto della Lega per le elezioni di quest’anno includeva la linea: ‘L’euro è la causa principale del nostro declino economico… abbiamo sempre cercato partner in Europa per avviare un percorso comune di uscita concordata’”.

La strategia di Salvini, però, non dispiace agli italiani, che continuano a confermare un consenso quasi doppio per il suo partito, a fronte dei voti presi alle elezioni del 4 marzo. I consensi per la Lega, infatti, si aggirano attorno al 30% e “una nuova coalizione formata dalla Lega, da Forza Italia e da altri piccoli partiti di destra potrebbe probabilmente dare a Salvini i numeri necessari per formare un governo più stabile di quello attuale”, ossia senza il Movimento 5 Stelle. Insomma, le elezioni europee sono alle porte, ma ad aprirsi, poi sarebbe il portone delle elezioni politiche italiane.

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