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Caso Khashoggi, il Senato Usa vota contro Mbs. Ma la sfida è un’altra…

khashoggi

Il Senato americano potrebbe condannare formalmente, prima della fine del 2018, il principe erede dell’Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, come mandante dell’uccisione del giornalista Jamal Khashoggi.

La proposta è stata lanciata dal presidente uscente della commissione Relazioni estere del Senato, il repubblicano Bob Corker. “Responsabilizzare Mohammed bin Salman dall’assassinato […] assassinato… È una dichiarazione firme dei repubblicani […] Fare una forte denuncia contro il principe erede e responsabilizzarli dall’uccisione di un giornalista”, ha dichiarato Corker secondo il quotidiano The Hill. “È una dichiarazione forte per il Senato americano – ha aggiunto – nell’ipotesi di raggiungere i voti necessari […] Spero che riceverà un sostegno massivo in Senato. Non posso immaginare chi potrebbe non sostenerlo”.

Corker ha saltato il processo di approvazione nel comitato di Rapporti esteri per includere la bozza direttamente nell’agenda del Senato di martedì. Quindi, oggi ci sarà il voto in Aula per approvare la proposta di Corker, che includerebbe la sollecitazione alla monarchia saudita di fermare l’intervento militare nello Yemen e il boicottaggio al Qatar. Ma la misura avrebbe carattere non vincolante.

Secondo The Hill, la risoluzione del Senato sul caso Khashoggi si presenta come una specie di ammonizione contro il presidente Donald Trump, che nelle scorse settimane ha evitato di condannare apertamente il principe saudita, sottolineando l’importanza strategica dell’alleanza degli Stati Uniti con l’Arabia Saudita. Trump insiste che non ci sono evidenze contro di lui.

Sul sito Haaretz, invece, un’analisi di Allison Kaplan Sommer ipotizza che l’Arabia saudita ripaga Trump per Khashoggi attaccando il leader della marcia delle donne e l’attivista arabo-americana Linda Sarsour criticandola  come un pericoloso islamista: “Un sito web di proprietà saudita considerato vicino alla famiglia reale ha affermato che Sarsour, Ilhan Omar e Rashida Tlaib sono agenti del Qatar e dei Fratelli Musulmani, che hanno dichiarato una ‘jihad’ contro il presidente Trump”. La catena di intrighi, dunque, continua…

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