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Perché sono i Verdi il futuro della socialdemocrazia tedesca

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Chi incarna la nuova socialdemocrazia nella Germania dove la Spd precipita nei sondaggi e nel gradimento di base e simpatizzanti? L’esperienza di governo in grande coalizione ha fatto bene o male alla narrazione di una politica che, oggi, si trova costretta a dover immaginare un futuro senza Angela Merkel?

Un sondaggio choc dà la Spd all’8%: un crollo verticale, causato principalmente da due fattori: la scelte della GroKo con la Cdu e la cessione di temi storicamente di sinistra, non solo agli alleati ma anche a nuove formazioni che si stanno preparando a incamerarne le simpatie.

TREND

Il crollo della Spd tedesca guidata da Andrea Nahles è oggettivizzato da un sondaggio che li relega sotto il 10%. Meno dei liberali di Fdp all’8,5. La situazione è particolarmente preoccupante nella parte orientale del paese. Così l’ex partito di Schulz è quinto dietro Cdu, AfD, Verdi e Fdp. In caso di lotta per la leadership tra la democristiana Kramp-Karrenbauer e la numero 1 dei socialdemocratici Nahles la prima prenderebbe il 48% mentre la seconda solo il 12%. Una debacle iniziata dalle strategie di Gabriel e Schulz e proseguita con la Grande coalizione adesso al governo, i cui frutti si sono rivelati in occasione delle regionali di novembre.

NEL MIRINO

Una profonda penuria di risorse umane. Secondo Manfred Güllner, fondatore dell’Istituto Forsa e un noto membro Spd, il partito paga il mancato ricambio di classe dirigente, esattamente come accadde dopo la caduta di Helmut Schmidt nell’ottobre 1982, quando i socialdemocratici dovettero aspettare 16 anni prima di tornare ad avere un cancelliere.

In questi giorni nel paese il dibattito verte proprio sulla programmazione futura e sulle scelte strategiche da attuare già adesso. In fondo, scrive qualche commentatore, la Cdu si è trasformata pur non snaturandosi e non si vede perché bisogna insistere con il nuovo corso della Spd che in questi dieci mesi di guida Nahles non ha portato risultati. In assenza di cambiamenti ecco che le elezioni europee di maggio ne potrebbero segnare il definitivo crollo. Ma in quanti puntano ad aspettare fino a maggio?

Dalle associazioni locali fino al gruppo parlamentare è un elenco di istanze insoddisfatte. Molti membri del consiglio volevano vedere i risultati della gestione Nahles, anche perché dietro le quinte esiste una crescente domanda di nuovo: il rischio è che oltre agli elettori anche il mondo delle associazioni, delle pmi e delle ong si allontani dalla Spd puntando su un altro cavallo.

NUOVO CAVALLO

In verità una timida proposta di cambiamento si era manifestata in occasione del cosiddetto “campo di dibattito” promosso dal partito a Berlino un mese fa. Una maratona di due giorni tra incontri, interviste e analisi in cui dirigenti, iscritti e sodali hanno discusso di temi e rinnovamento.

Alla fine dell’evento, Nahles ha alzato le braccia sul podio esclamando: “Mi sono divertita! Fun! Sì!”. Ma poi di proposte concrete per invertire la rotta non c’è traccia, anzi, sempre in confronto agli altri partiti ecco risaltare l’appeal dei Verdi che puntano a sottrarre altri voti alla Spd. L’elettorato che in occasione delle regioali di Baviera e Assia ha scelto i green di Germania è composto da molti giovani, attratti da tematiche innovative come l’hi-tec, l’Ict, lo sviluppo sostenibile ma non di chiusura aprioristica alle imprese, le città smart.

SCENARI

In maggio non ci saranno solo le elezioni europee, ma anche le regionali di Brema e poi a seguire altri fronti amministrativi. Come dire che la tattica su come affrontare la campagna elettorale e l’esperienza alla GroKo di governo va definita ora in casa socialdeocratica, assieme ad una maggiore chiarezza su temi di primo piano nell’immaginario collettivo: è il caso del divieto di pubblicità per l’aborto su cui la leader della Cdu, Akk, ha già messo nero su bianco la propria posizione di matrice conservatrice. Mentre la Spd tentenna.

PIÙ DONNE

Questo il quadro in cui si inserisce la performances dei Verdi, attratti dalla doppia crisi (seppur diversa) di Cdu e Spd. Uno dei volti nuovi è la 36enne Sahra Damus che in occasione del Green Election Forum in Coworking Space ha spiegato la strategia del partito in vista della prima stagione post merkeliana. Primo passo la candidatura alla prossima riunione generale del Bündnisgrünen Kreisverband di Francoforte il 22 gennaio, per essere nominata candidata all’Alliance Green Direct per Francoforte.

Secondo Marcus Winter, portavoce dell’associazione distrettuale Alliance 90/The Greens Frankfurt, i Verdi si augurano non solo di portare “vento fresco nel parlamento statale di Potsdam, ma anche di migliorare il rapporto tra i sessi in favore delle donne”. Un passaggio che si intreccia un anniversario politico altamente significativo: il centenario dalla prima elezione del parlamento britannico, a cui è stato permesso alle donne di partecipare. Evento ovviamente citato e cavalcato dalla Damus che si prepara ad un 2019 tutto elettorale.

Twitter@FDepalo

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