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Vi spiego l’Aeronautica di oggi e di domani. Parola del generale Rosso

L’Italia può contare su un’Aeronautica militare “efficiente e preparata”, dotata di uomini e donne che “con passione, entusiasmo e dedizione” compensano “la carenza di risorse e il quadro di criticità” internazionale. Tra i punti di forza spicca l’addestramento, con il T-346 che rappresenta “il primo velivolo, tra quelli che ho pilotato, dove trovi le cose lì dove te le aspetti”. Tra i punti critici, c’è il tema dei budget risicati, ma anche la sostituzione del sistema Spada per la difesa missilistica e le “luci e ombre” sul mantenimento del programma F-35, necessario a fronte “dell’obsolescenza delle linee di volo Tornado e Amx”. È quanto emerge dall’intervista che il generale Alberto Rosso ha rilasciato ad Alessandro Cornacchini su Rivista Aeronautica, una sorta di tabella di marcia per l’Aeronautica del futuro.

L’AERONAUTICA DI OGGI

Il suo incarico, aveva già detto il generale nel corso della cerimonia di avvicendamento, sarà nel solco della “continuità” con il suo predecessore, il generale Enzo Vecciarelli, oggi capo di Stato maggiore della Difesa. D’altra parte, tornando in Aeronautica dopo diversi anni nel Gabinetto della Difesa, Rosso ha trovato “una forza aerea efficiente e preparata” che svolge “bene, con precisione ed efficacia il suo compito sia in Patria sia nei contesti internazionali, sia nelle attività congiunte con le altre istituzioni o agenzie dello Stato”. Negli ultimi anni, ha aggiunto, l’Arma azzurra “ha acquisito in modo crescente competenze, capacità e consapevolezza”. Una Forza Armata “certamente contenuta nei numeri ma davvero equilibrata nelle sue componenti, che esprime in modo autorevole, con precisione ed efficacia i principi e le caratteristiche fondamentali del potere aerospaziale”.

UN CONTESTO IN EVOLUZIONE…

A impreziosire questo ruolo c’è un contesto strategico e operativo sempre più complesso, contraddistinto da “una vera e propria rivoluzione tecnica e tecnologica che ha camminato di pari passo con quella non meno importante di carattere culturale”. In altre parole, “viviamo tempi di rapidi e imprevedibili cambiamenti a livello globale: sono cambiati gli assetti politici, i rapporti tra Stati, il ruolo delle alleanze, è cambiata anche la minaccia e quindi la missione e tutto quello che ne consegue”. Ciò significa che “si è allargato l’orizzonte del nostro campo d’azione portandoci a dover pensare a una dottrina d’impiego del mezzo aereo che superasse i compiti tradizionali o convenzionali”.

…E COME AFFRONTARLO

Una rivoluzione che l’Aeronautica ha affrontato sia negli aspetti “culturali”, sia in quelli tecnologici. Ne è un esempio il conseguimento, “per primi in Europa”, della capacità operativa iniziale degli F-35, avvenuta a fine novembre nell’ambito del corso Tactical Leadership Programme. “Abbiamo reso possibile, sempre per primi in Europa, l’effettiva ed efficace integrazione tra velivoli e sistemi di quarta e quinta generazione – ha ricordato Rosso – dimostrando sul campo, tra l’altro, la grande versatilità del sistema d’arma F-35, in grado di essere utilizzato con notevole efficacia nelle più disparate e complesse operazioni aeree”.

IL PROBLEMA DELLE RISORSE ESIGUE…

D’altra parte, non mancano “i problemi” da affrontare, tutt’altro che nascosti dal generale Rosso. La prima preoccupazione riguarda le “sempre più esigue risorse finanziarie a fronte di compiti e attività crescenti”. Ciò riguarda tanto l’esercizio, “quindi ciò che serve per far funzionare l’Aeronautica militare presente”, quanto l’investimento, “cioè quello che occorre per assicurare alla Forza armata un futuro”. Ne è evidenza il fatto che, in termini di risorse destinate alla Difesa, “l’Italia è agli ultimi posti tra i Paesi della Nato. Questo stato di cose – ha rimarcato il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica – di certo non ci rende la vita facile; far quadrare i conti e mantenere alto il livello di efficienza e di efficacia della Forza armata è davvero diventata un’impresa titanica e molte componenti sono ridotte a numeri estremamente contenuti”.

…E DELLA CRITICITÀ SULLA COMPONENTE MISSILISTICA

Sul fronte operativo si registrano “molte criticità”. La prima è quella legata alla difesa missilistica di terra, “che attualmente si basa essenzialmente sul sistema Spada”, dotato dei missili Aspide, per cui si prevede l’impossibilità di sostenibilità logistica oltre il 2021. Il programma Camm-Er per sostituirli è attualmente previsto dal Documento programmatico pluriennale della Difesa (presentato alle Camere a fine ottobre) tra quelli privi di copertura finanziaria. Eppure, ha spiegato Rosso, “la componente della Difesa aerea basata a terra è un tassello fondamentale per la sicurezza e la protezione non solo delle installazioni militari, ma di tutti gli obiettivi sensibili del Paese e della popolazione; mi riferisco, ad esempio, alla cornice di sicurezza in caso di grandi eventi”. Poi, risulta “indispensabile” integrare nella “struttura unitaria di difesa aerea” la capacità di contrasto “ai droni, anche quelli molto piccoli”. Infine, preoccupa “l’obsolescenza delle linee di volo Tornado e Amx”, connessa “alle luci e ombre che, ormai da qualche anno, accompagnano l’acquisizione del velivolo F-35 che ne dovrebbe rappresentare il naturale successore”. Sul Joint Strike Fighter si attendono gli esiti della valutazione tecnica promossa dal ministero della Difesa.

LEADER NELL’ADDESTRAMENTO

Tra i punti di forza c’è sicuramente l’addestramento, su cui l’Italia si dimostra da tempo all’avanguardia in Europa. Il cuore del “sistema addestrativo moderno” è il T-346 di Leonardo, l’addestratore avanzato in dotazione al 61° Stormo e su cui poggia l’ambizioso progetto dell’International Flight Training School a Galatina. Il velivolo è “un aeroplano eccezionale, non solo per le sue caratteristiche di volo ma soprattutto per la capacità di tutto il sistema di andare incontro alle aspettative del pilota”, ha spiegato Rosso. “È forse il primo aeroplano, tra quelli che ho pilotato, dove trovi le cose lì dove te le aspetti, al posto giusto, e vale per i comandi di volo, gli apparati, il sistema di navigazione nel suo complesso”. Il “sistema addestrativo moderno” in cui è inserito il T-346 alimenta “la vocazione internazionale della nostra scuola di volo, che parte da lontano”. Difatti, spiega il generale, “non è certo una novità, sono decenni che ospitiamo frequentatori delle aeronautiche di altri Paesi che ci manifestano apprezzamento e soddisfazione”.

DAL CIELO ALL’AEROSPAZIO

Un’altra ambizione riguarda poi l’aerospazio. “La fascia intermedia che va, appunto, dai 20 ai 100 km era considerata non utilizzabile”, ha ricordato Rosso. “Oggi, grazie alla tecnologia, non è più così, e gli studi realizzati sul volo suborbitale ipersonico ci consentono di prevedere, in un futuro certamente non remoto, quest’area di mezzo non più separata dalle altre due ma come un unico dominio senza soluzione di continuità in cui impiegare mezzi volanti”. Si prevede dunque una vera e propria rivoluzione “dell’aviazione commerciale, del trasporto aereo, consentendo collegamenti intercontinentali in tempi brevissimi”. È “la naturale evoluzione dello spazio aereo” che si traduce (“per motivi di contiguità di attitudine e di capacità”) nella “naturale proiezione delle attività, dei compiti, della missione dell’Aeronautica militare”.

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