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Col decretone abbiamo mantenuto le promesse. Ora si va avanti, con la Lega. Parla Buompane (M5S)

Ha proprio ragione Luigi Di Maio quando parla di nuovo Stato sociale. Per il Movimento 5 Stelle quella di ieri è una data da cerchiare con il rosso: l’approvazione dei decreti attuativi del reddito di cittadinanza (qui l’articolo con tutti i dettagli). Il traguardo che per i grillini vale sei mesi e passa di governo, in co-abitazione con la Lega.

Eppure i dubbi intorno alla misura concepita a sostegno delle fasce deboli non mancano. Troppo costosa, complessa, forse inutile. Tutto falso, perché a sentire i pentastellati è solo questione di tempo: ancora qualche mese e il reddito inizierà a far sentire i suoi effetti, aumentando il potere d’acquisto di chi, finora, non ce l’ha avuto. Non deve stupire dunque l’ottimismo di Giuseppe Buompane, deputato del Movimento e vicepresidente della commissione Bilancio a Montecitorio.

Onorevole, ieri il consiglio dei ministri ha approvato i decreti attuativi validi per il reddito di cittadinanza e quota 100. Dica la verità, siamo davvero all’inizio di una nuova era dello Stato sociale?

Mi sembra evidente. L’Italia ha una grande tradizione di welfare che è stata presa di mira dalla classe dirigente degli ultimi trent’anni. Ora si torna ad investire sulla sicurezza sociale attraverso strumenti innovativi che legano l’aiuto economico dello Stato ai doveri dei cittadini. Il reddito di cittadinanza è una misura pro-attiva che punta al reinserimento lavorativo, quota 100 è un acceleratore per l’occupazione giovanile oltre che una risposta alla folle legge Fornero.

Parliamo dei requisiti fissati per i destinatari del reddito. Non teme che possano esserci delle frodi ai danni dello Stato?

No, assolutamente.

Perché?

Credo che la misura sia stata studiata a fondo per impedire gli illeciti. Non solo il rischio concreto del carcere per chi froda, ma una serie di vincoli che non consentono ai beneficiari di sedersi sugli allori. Inoltre la collaborazione con Inps, Anpal (l’agenzia nazionale per le politiche attive nel lavoro, ndr) e altri istituti consentirà controlli molto precisi per scovare i furbetti.

Arrivare al varo della misura bandiera del M5S non è stato facile. Prima i dubbi dell’Europa, poi il deficit, infine lo spread e la paura sulle borse. Sarà sempre così difficile ottenere qualcosa da Bruxelles?

Non ci aspettiamo granché in termini di collaborazione da chi per anni ha massacrato i popoli europei a colpi di austerità. La differenza con i governi precedenti è l’attuale atteggiamento dell’Italia. Se stiamo ottenendo risultati ottimi sul fronte del deficit e delle misure sociali è perché ci siamo ricordati che il nostro è un grande Paese e non può andare in Europa a chiedere l’elemosina.

Proviamo a fare una profezia. La Lega ha ottenuto la quota 100, voi il reddito di cittadinanza. C’è da aspettarsi a questo punto una lunga convivenza a Palazzo Chigi?

Mi consenta di ricordare che quota 100 era nei nostri 20 punti del programma elettorale. Con il decreto di ieri e i fondi stanziati nella Legge di Bilancio il M5S ha ottenuto le due principali misure promesse ai cittadini.

Dunque?

Ne siamo orgogliosi, e penso che da ieri possa andare avanti con ancora più serenità questa avventura di governo.

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