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Un’altra carovana di migranti è partita per gli Usa. E il Messico?

L’emergenza migrazione per gli Stati Uniti non è ancora finita. Una nuova carovana di migranti è partita dall’Honduras. A dare la notizia il quotidiano americano The New York Times, che sostiene che sia un “rifornimento di munizioni” per il governo di Donald Trump, il quale continua a fare pressione sul Congresso e approvare la richiesta di 5,7 miliardi di dollari per la costruzione del Muro nella frontiera con il Messico.

La carovana, partita il 15 gennaio, percorrerà lo stesso tragitto di quelle di ottobre. “Si sta formando un’altra carovana in Honduras che stiamo cercando di disintegrare, ma finora è la più grande che abbiamo mai visto […] Non siamo riusciti a fermarla con droni né con sensori. E sappete come si potrebbe fare? Con un muro potente, ben fatto”, ha dichiarato Trump il 10 gennaio. Non si sa quante persone formano questa carovana né quante si aggiungeranno una volta arrivati in Guatemala.

Un rapporto dell’Inspector General for the Department of Health and Human Services, che fa luce sul caos della dura politica di migrazione americana, indica che l’amministrazione Trump ha separato migliaia di bambini migranti dai loro genitori. A riguardo è stata depositata un’azione legale collettiva a giugno del 2018 per porre fine alle pratiche di separazione e riunione di 2737 bambini dalle loro famiglie.

La prima sfida per i migranti potrebbero essere i governi di Honduras e Guatemala, che attraversano scandali di corruzione e cercano di mantenere il sostegno del governo americano. Trump ha più volte minacciato di tagliare gli aiuti finanziari se le carovane non saranno bloccate prima di arrivare alla frontiera con gli Usa.

Il Messico, invece, ha detto che affronterà il fenomeno della migrazione in maniera più umana. Il nuovo governo di Andrés Manuel López Obrador ha annunciato l’apertura di centri di alloggio temporanei e una nuova riunione con rappresentanti dei Paesi centroamericani per creare una politica d’ingresso “più ordinata e sicura”. La segretaria di governo dello stato del Messico, Olga Sánchez Cordero, ha informato che l’anno scorso sono entrati 300mila centroamericani in maniera illegale nel territorio messicano, e l’80% era diretto alla frontiera con gli Stati Uniti.

Ora sarà creata una nuova categoria migratoria per “visitanti regionali e persone in transito verso altri Paesi”, per impedire la permanenza in Messico per più di un mese. Passerà ora la palla al governo Trump?

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