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L’Italia, le imprese e il lavoro secondo Casaleggio

Dimenticate il mercato del lavoro come lo avete sempre immaginato. Tra 35 anni una fetta dei mestieri che conosciamo non esisterà più. Parola della Casaleggio Associati, che nei giorni scorsi ha diffuso un video in cui traccia lo scenario del lavoro da qui al 2054 quando si dedicherà più o meno circa l’1% della vita al lavoro. Interpellato dal Corriere della Sera, Davide Casaleggio ha fornito una lettura più approfondita sull’evoluzione del mercato. “Il video parte dall’osservazione di fenomeni già in corso, dobbiamo prendere atto che la direzione presa è ormai questa già da alcuni decenni e ora sta accelerando. Prima ce ne rendiamo conto prima possiamo mettere in atto strategie efficaci per affrontare questo passaggio”.

Casaleggio colloca in questa rivoluzione la necessità di una forma di sostegno universale, il cosiddetto reddito di cittadinanza. “Si tratta di una misura che ci mette al passo con il resto dell’Europa, per garantire la formazione. Ma non è solo questo. Con l’avvento delle nuove tecnologie il rapporto tra produttività e tempo lavorativo, che si traduce in occupazione, è cambiato e in futuro, entro una generazione, molte professioni scompariranno”.

Dunque, secondo il figlio del co-fondatore del Movimento Cinque Stelle, occorrerà “un serie di meccanismi per la redistribuzione del reddito, svincolati dall’occupazione e che supportino la domanda. Credo che le grandi industrie italiane conoscano bene questi temi. Per le pmi invece l’adeguamento tecnologico può essere una criticità e per questo bisogna supportarle guardando ai modelli come blockchain e intelligenza artificiale”. Per la quale, aggiunge, si prevede “un aumento della produttività fino al 40% entro il 2025”.

L’Italia, dice Casaleggio, non può certo essere da meno. “Vorrei che questo Paese cogliesse l’opportunità dell’innovazione tecnologica e favorisse la nascita dei vari Google e Facebook del futuro ma con un sistema fiscale capace di rispondere alle esigenze future di imprese e collettività nonché un sistema di formazione continua in grado di garantire figure altamente specializzate, capaci di operare nel mondo produttivo che si sta delineando”.

Ma che cosa accadrà a tutte quelle persone che perderanno il lavoro? Casaleggio ha pochi dubbi in merito. “La sfida è trasformare la disoccupazione e l’inoccupazione in opportunità di crescita attraverso nuove forme di lavoro e supporto alla collettività e grazie a un sistema adeguato”.

 

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