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Corea del Nord, perché l’ambasciatore in Italia ha chiesto l’asilo politico in Occidente

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È il quotidiano sudocreano JoongAng Ilbo a dare eco alla notizia, confermata dall’intelligence di Seul nel corso di un’audizione parlamentare, che Jo Song-gil, ambasciatore della Corea del Nord a Roma dall’ottobre 2017, quando l’Italia aveva espulso l’allora ambasciatore Mun Jong-nam per protestare contro un test nucleare del Nord un mese prima, ha fatto perdere le proprie tracce da novembre, chiedendo asilo ad un Paese occidentale non meglio specificato. Il tutto sotto la protezione del governo italiano. 48 anni, figlio o genero di uno dei più alti funzionari del Nord, Song-gil sarebbe dunque sparito nel nulla, portando con sé la famiglia a pochi giorni dalla scadenza del mandato.

Era dal 2016 che la Corea del Nord non doveva affrontare un caso di “sparizione” e conseguente richiesta di asilo politico di un proprio diplomatico di stanza in un Paese estero. L’ultima volta ero stato Thae Yong Ho, vice ambasciatore nordcoreano e responsabile della promozione dell’immagine del proprio Paese in Gran Bretagna, che, al culmine della carriera decise di disertare e rifugiarsi a Seul per garantire una migliore qualità di vita e un’istruzione adeguata ai figli.

In quest’ultimo caso se l’ambasciata a Roma è tra le più importanti della rete estera nordcoreana con due diplomatici provenienti dal ministero degli Esteri, più altri due che si occupano degli affari legati alla Fao, potrebbe essere stata proprio la presenza dei familiari a facilitare la fuga del diplomatico. Questi, sopratutto i minori, solitamente, proprio per prevenire eventi di tal genere, vengono lasciati in patria. A Song-gil, invece, quando nel 2015 è arrivato in Italia, fu concesso di portare moglie e figli, a riprova, a detta di molti, della sua appartenenza alle alte sfere del Paese.

Dallo scorso 20 novembre, dunque, l’ex ambasciatore è stato sostituito dal consigliere politico Kim Chon, non risultando più nella lista diplomatica nordcoreana.”Il mandato dell’ambasciatore Jo Song-gil terminava alla fine di novembre dello scorso anno e lui è fuggito dal complesso diplomatico all’inizio di novembre”, ha specificato Kim Min-ki, un deputato del governo sudcoreano ai giornalisti dopo il briefing parlamentare per tirare le prime somme della questione.

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