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L’omicidio del sindaco di Danzica è drammatico, ma l’Europa è salva. L’analisi di Minuto Rizzo

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La morte violenta del sindaco di Danzica, Pawel Adamowicz, ha sconvolto il mondo. Per l’omicidio in sé, ma anche perché è diventato simbolo della spaccatura che vive l’Europa. Tutto esacerbato in un clima pre-elettorale dove le forze sembrano divise tra chi è a favore, ancora, e chi è contro l’Unione europea.

Tuttavia, per Alessandro Minuto Rizzo, presidente della Nato Defense College Foundation e vice segretario generale della Nato dal 2001 al 2007, il sogno europeo resta forte e la sua convenienza, per tutti quanti, farà sì che superi queste congiunture. È importante però curare le contrapposizioni politiche che poi diventano ideologiche, ma anche il linguaggio che si usa quando se ne parla.  Non parliamo dunque di “europeisti” e “antieuropeisti”.

“L’omicidio del sindaco di Danzica indica quello che può succedere in un Paesi con forti tensioni interne – spiega Minuto Rizzo in una conversazione telefonica a Formiche.net – Le contraddizioni, che inizialmente sono politiche, poi diventano ideologiche e si rischia il fatto drammatico, da condannare, superando certe linee rosse”.

L’ambasciatore ricorda l’altro episodio, tragicamente simile, avvenuto a pochi giorni dal referendum per la Brexit nel 2016: l’uccisione della giovane deputata Helen Joanne Cox, militante contro l’uscita del Regno Unito dall’Europa. “Sono fatti assurdi, preoccupanti – aggiunge Minuto Rizzo -. Si può essere a favore o contrari a qualsiasi posizione, ma non si può morire per quello”.

Episodi orribili che anche se non distruggeranno l’Europa, secondo l’ambasciatore: “L’idea dell’Europa conviene a tutti, a chi è di destra e chi è di sinistra. Certo, si possono avere posizioni divergenti, per esempio nel caso delle politiche migratorie, ma questo tipo di Europa ha garantito pace e prosperità economica a tre generazioni. Non c’erano mai stati 70 anni di pace nella regione. Si può criticare l’Europa d’oggi, ma nella sua essenza tutti sono d’accordo”.

Inevitabile chiedere se questi estremismi colpiranno anche l’Italia, soprattutto da quando chi è alla guida del governo promuove questo rinnovamento dell’Europa perché, com’è ora, non funziona (dixit Matteo Salvini e Luigi Di Maio). Minuto Rizzo considera questi giudizi poco ragionati, frutto della propaganda politica: “L’Italia ha una tradizione di moderazione. Fino adesso fortunatamente non ci sono stati morti a causa degli estremisti, nemmeno per motivi religiosi. Non credo ci saranno e mi auguro che si conserverà questo tipo di tradizione moderata”.

Sulla campagna elettorale per le elezioni europee, Minuto Rizzo precisa che l’Europa tende a dimenticare la sua unicità: “Non esiste un progetto simile al mondo, siamo invidiati da tutti. Si possono criticare certe politiche, ma va ricordato. Abbiamo creato più benessere e più collegamento tra i cittadini. In Europa non ci sono più antagonismi nazionalisti”. In questo senso, l’ambasciatore aggiunge che è necessario fare attenzione al linguaggio che si utilizza quando si parla di “europeisti” e “antieuropeisti”.

E sui social network, si augura che presto arrivino strumenti per un’educazione web: “C’è effettivamente un ruolo dei social in questi episodi di estremismo. Penso che verrà controllato di più, ora sono una novità allo stato più spontaneo e selvaggio. Chi ha un disturbo o è uno estremista religioso crede di potere essere libero di scrivere e dire qualsiasi cosa, senza alcuna responsabilità. Così la rete diventa canale facile per lo sfogo”.

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