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Attacco hacker di portata storica in Germania. I politici nel mirino

“La più grande perdita di dati della storia tedesca”. Così Bild, uno dei maggiori quotidiani della Germania, ha definito l’hackeraggio, attraverso la pubblicazione di informazioni personali, che ha coinvolto centinaia di politici e personalità in vista del Paese. Nel mirino dei pirati informatici ci sono stati il Bundestag, i partiti, le associazioni e i giornalisti. Tutto questo a pochi giorni dalla notizia di un’altra offensiva hacker ai danni degli Stati Uniti, che aveva ritardato di diverse ore l’arrivo in edicola e agli abbonati di alcuni dei quotidiani più importanti degli Stati Uniti tra cui il Los Angeles Times, il Chicago Tribune e il New York Daily News.

Vi sarebbe stata coinvolta, secondo quanto riferito inizialmente, anche la cancelliera Angela Merkel di cui sarebbero stati diffusi numero di fax, indirizzo email e la relativa corrispondenza ricevuta e inviata. D’altra parte, sempre secondo quanto riportato da Bild e poi ripreso anche da Reuters, la rete governativa tedesca non sarebbe coinvolta. “La rete interna sicura del governo tedesco non è stata colpita dall’incidente di hacking, ha detto il giornale Bild, citando fonti all’interno dell’agenzia di sicurezza dello Stato Bsi”, si legge sull’agenzia stampa. Inoltre, sempre secondo il quotidiano tedesco, sarebbe stato oggetto del cyberattacco anche il presidente della Repubblica federale Frank-Walter Steinmeier.

Stando, inoltre, alle informazioni ottenute dal quotidiano tedesco, gli attacchi sarebbero andati avanti fino alla fine dello scorso ottobre, anche se non è ancora chiaro quando siano precisamente iniziati, né da parte di chi. Con maggior chiarezza, invece, si fanno i nomi e si danno i numeri dei gruppi parlamentari maggiormente colpiti: nell’Unione sono stati hackerati 405 deputati del Bundestag del parlamento Ue e dei parlamenti regionali, nell’Spd 294, nei Verdi 105, nella Linke almeno 82, e nell’Fdp 28. Non vi sarebbero ancora informazioni precise su Afd, il partito di ultradestra, preso però di mira da un attentato dinamitardo nella serata di giovedì nella sede di Doebeln, in Sassonia, non lontano da Dresda.

In tutto, comunque, l’attacco massiccio alla privacy delle personalità del Paese avrebbe prodotto la pubblicazione di numeri di cellulare, dati delle carte d’identità, chat, lettere, conti e informazioni di carte di credito.

E anche se resta ancora da chiarire se effettivamente i dati fossero realmente autentici e se, in linea generale, la matrice della delicata questione resta ancora fumosa, secondo Bild le informazioni sarebbero state disponibili su internet già a Natale, anche i gruppi parlamentari dei partiti coinvolti sono stati avvertiti soltanto ieri. Sul caso si stanno muovendo i Servizi interni, anche attraverso la collaborazione di altri Paesi. I sospetti si concentrerebbero, tra gli altri, sulla Russia, anche a causa dei suoi precedenti. Anche se, in questo caso, non si esclude neppure un ruolo dell’estrema destra presente in Germania.

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