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Obiettivi (e risorse) del fondo sulla cyber security. Parla Iovino (M5S)

iovino

Affrontare il pericolo sulla assenza di adeguate misure per la protezione informatica dei dati personali, ma anche creare una adeguata “cultura digitale” a partire dai più giovani. Sono – spiega a Formiche.net il deputato Luigi Iovino (M5S) – alcune delle priorità alla base del fondo sulla sicurezza informatica istituito in Legge di Bilancio, del quale il parlamentare pentastellato si è fatto promotore.

Onorevole Iovino, a quanto ammonta il fondo sulla cyber security istituito in Legge di Bilancio?

Il fondo dedicato alla cyber security ammonta, allo stato attuale, a 3 milioni di euro. Siamo pienamente soddisfatti dell’istituzione e abbiamo anche impegnato il governo, con un ordine del giorno, ad alimentare il fondo appena costituito.

Le minacce cyber sono multiformi e in grande crescita. Ritiene sufficienti le risorse stanziate?

Sicuramente si sarebbe potuto fare di più ma, considerando le contingenze e le urgenze del Paese, crediamo che come inizio sia già un grande successo, essendo questo il primo fondo dedicato alla cyber mai creato presso il ministero della Difesa.

Che tipo di spese coprirà il fondo e a beneficio di chi?

Il fondo garantirà la copertura per borse di studio, per dottorati di ricerca, per finanziamenti di master. Andremo a investire queste risorse soprattutto nella formazione dei nostri giovani creando un vero e proprio pool di esperti a livello nazionale. Garantiremo loro le migliori condizioni affinché le menti più brillanti non siano costrette ad abbandonare l’Italia consentendo loro di lavorare per la Difesa del proprio Paese.

Come è strutturato il fondo? Potrà essere incrementato nei prossimi anni?

Il fondo ha una durata triennale: 2019-2021. Sarà sicuramente incrementato – stiamo lavorando costantemente su questo – ma per adesso ci impegniamo affinché tali risorse siano impiegate al meglio.

Quali sono le minacce informatiche che considera prioritario affrontare?

 

 

Considero prioritario affrontare il pericolo sulla assenza di adeguate misure per la protezione informatica dei dati personali. Oggigiorno non siamo sufficientemente consapevoli di essere esposti a continui rischi relativi al furto dei dati sensibili, talvolta in maniera banale anche a causa del mancato rispetto di regole basilari per proteggersi da abusi come ad esempio l’utilizzo di password eccessivamente semplici. Basti pensare che in questa epoca ogni tipo di dato o di informazione costituisce un elemento prioritario di interesse per gli Stati ai fini politici, commerciali, industriali e persino militari. Per questo è necessario riuscire a garantire la sicurezza dello Stato e dei suoi cittadini da possibili minacce.

Si parla molto, a questo proposito, della necessità di generare una consapevolezza diffusa riguardo i rischi posti dalla Rete. Che cosa ne pensa?

Ritengo necessario nonché non più derogabile sviluppare una adeguata “cultura digitale” a partire dai più giovani magari creando momenti formativi negli Istituti scolastici. Qualsiasi aspetto pratico della nostra vita, da quando nasciamo, è ormai legato alle connessioni con il mondo virtuale per cui un utilizzo corretto e consapevole delle nuove tecnologie è alla base di una società che intende guardare al futuro con serenità puntando lo sguardo verso l’innovazione.



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