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Migranti, la strategia di Akk per invertire il “buonismo” di Merkel

Merkel, Berlino

Uno dei punti maggiormente dirimenti della politica merkeliana dell’ultimo triennio è stato quello sull’accoglienza dei migranti. Tema molto discusso e dibattuto, non solo in Germania ma praticamente in tutta Europa.

Il nuovo vertice della Cdu, incarnato da Annegret Kramp-Karrembauer, ha deciso la strategia per il futuro: rivedere la politica dei rifugiati applicata sino ad oggi dalla cancelliera, anche per tentare di fermare l’emorragia di voti destrorsi che, come dimostrato alle regionali di Assia e Baviera, sono finiti a Verdi e Afd.

DIBATTITO

Si terrà il prossimo febbraio un grande focus tematico incentrato sulla protezione delle frontiere esterne, sulle procedure di asilo, sull’integrazione, sul ruolo delle agenzie di sicurezza. Akk usa il termine revisione completa, per immaginare una cesura netta con il passato: “Considereremo l’intera questione dell’immigrazione dal punto di vista dell’efficacia”.

L’agenzia per la protezione delle frontiere dell’Unione europea, il Frontex, e l’Ufficio federale tedesco per la migrazione e i rifugiati prenderanno parte ai colloqui per esaminare “dove e cosa deve essere migliorato”, ha aggiunto.

Oltre al merito dei singoli panel, la mossa punta ad accreditare Akk nell’alveo di quei grandi elettori che avrebbero preferito Friedrich Merz come numero uno del partito.

Le differenze con le parole di Merkel sono oggettive: la cancelliera più volte ha sottolineato che le discussioni su ciò che accadde nel 2015, quando più di un milione di migranti entrarono in Germania, equivalevano a “perdere tempo”. E ancora: “Sarebbe strano per noi della Cdu affrontare l’argomento ignorando ciò che accadde nel 2015”, ha detto.

GROKO

Si tratta di un versante non solo delicato in sé, ma anche in prospettiva governativa, con i malumori all’interno della GroKo che persistono: sono in molti a immaginare il dossier migranti utilizzato come clava per segnare le distanze tra gli attuali alleati al governo e procedere così all’individuazione del nuovo candidato cancelliere, ufficialmente a due anni dalle elezioni (ma che di fatto potrebbero essere anche anticipate).

Da registrare la posizione della Spd, alleata di governo della Cdu. Secondo il vice Cancelliere Olaf Scholz, l’ultima cosa di cui la Spd ha bisogno prima delle elezioni europee è di un dibattito sul prossimo candidato cancelliere. E si aspetta che tutti i rappresentanti della leadership del partito si concentrino sull’essenziale, ovvero sui temi delicati come l’immigrazione, le cui differenze con i socialdemocratici sono ormai protofaniche in casa Cdu.

MURO

I centristi, di contro, pur di offrire un’icona davvero innovativa al proprio elettorato puntano molto anche sul trentennale della caduta del Muro di Berlino, in occasione del quale le celebrazioni si mescoleranno ad incontri e inviti internazionali per offrire a Akk una vetrina di qualità.

La Cdu la pesa sia come un’opportunità per ricordare una serie di eventi legati al processo di riunificazione, sia per toccare con mano le istanze delle regioni orientali tedesche. È la ragione per cui all’interno del comitato organizzatore delle cerimonie vi sarà spazio per spunti programmatici su pensioni e welfare curati dal segretario in Turingia della Cdu Mike Mohring e dal ministero del Lavoro di Hubertus Heil (Spd).

SCENARI

Ma cosa accade dietro le quinte della Cdu? Ufficialmente Merz non manca di sottolineare la stretta collaborazione con il nuovo leader del partito e accompagna con “grande simpatia ciò che fa, specialmente in politica economica e finanziaria”, ha detto.

Ha anche concordato con lei nell’obiettivo elettorale di riportare la Cdu al 40% con il successivo plauso sui giornali di Kramp-Karrenbauer. Ma, di fatto, potrebbe non bastargli la poltrona offertagli da Akk, la commissione di esperti sull’economia sociale di mercato. Merz ha sottolineato che era prevedibile che il 2019 sarebbe stato un anno di rallentamento economico e la politica in Germania e in Europa deve contrastare questo scenario.

In fondo Merz sta pungolando la Cdu a focalizzarsi sullo zoccolo elettorale di centro e dai tratti somatici spiccatamente industriali, lasciando Verdi e socialdemocratici ai margini: quindi perimetrandoli come principali avversari in chiave governativa in una sorta di nuova fase post GroKo così come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi. Qualcuno si spinge a dire che vorrebbe diventare il nuovo Schauble.

twitter@FDepalo

 

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