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Tutti i nuovi progetti della Luiss sulla cyber security

I percorsi per diventare esperto in sicurezza informatica – un campo tanto vasto quanto richiesto – sono ormai un pilastro dell’offerta formativa di diversi atenei italiani. Sul tema punta forte da tempo anche la Libera Università Internazionale degli Studi Sociali “Guido Carli”, che ha fissato al 30 gennaio il termine per presentare la richiesta di ammissione al suo master di secondo livello in Cybersecurity Politiche Pubbliche, Normativa e Gestione sviluppato in partnership con il Gruppo Elettronica.

LE ATTIVITÀ CYBER

Per Paolo Spagnoletti, professore associato di Organizzazione e sistemi informativi presso la Luiss, l’ateneo “ha messo a sistema delle iniziative di ricerca e didattica che abbracciano un po’ tutti i dipartimenti. Ad esempio, presso il dipartimento di Giurisprudenza, ci occupiamo di rischi connessi all’intelligenza artificiale, a Scienze politiche abbiamo approfondito il tema del cyber come quinto dominio per i conflitti e quello della geopolitica del cyber spazio e, infine, all’interno del dipartimento di Impresa e management abbiamo promosso delle iniziative di ricerca associate ai corsi di management in ambito di innovazione digitale. La Luiss presenta da anni una particolare sensibilità a considerare il tema della sicurezza informatica come un aspetto che ha una presenza effettiva in tutti i dipartimenti”. Senza contare anche le tante iniziative messe in campo dalla Luiss Business School diretta dal professor Paolo Boccardelli. “Sicuramente”, dice ancora Spagnoletti, “nella ricerca stiamo facendo dei passi avanti. Ci interessa comunque anche il tema della sensibilizzazione al di fuori del percorsi post-lauream. Abbiamo iniziative di formazione anche rivolte ai liceali, come la cyber summer school inaugurata lo scorso anno o i laboratori informatici adattati per fornire nozioni di igiene cyber agli studenti della triennale. Ci stiamo occupando anche di cyber security in quanto tematica di interesse per la sicurezza nazionale, quindi in collaborazione con il Dis abbiamo attivato un corso di formazione in Affari Strategici per formare consulenti politici in grado di valutare il rischio associato alle opzioni strategiche di intervento”.

IL MASTER

In riferimento al prossimo master in Cybersecurity Politiche Pubbliche, Normativa e Gestione (coordinato dai professori Antonio Gullo, Raffaele Marchetti e dallo stesso Spagnoletti), il percorso formativo rappresenta secondo il docente Luiss “l’ossatura e la struttura interna di competenza necessarie ad approcciare il tema cyber”. L’università guidata dal rettore Andrea Prencipe (nella foto) e dal direttore generale Giovanni Lo Storto, spiega ancora Spagnoletti, “si fonda su tematiche sociali di conseguenza trattiamo la tematica informatica solo in parte a livello tecnico, ma per la maggior parte la osserviamo attraverso una lente di ‘social science’, che coinvolge il punto di vista istituzionale, quello delle normative, dei processi e modelli organizzativi, e anche ovviamente della politica internazionale”. Il master, prosegue il professore, “fornisce ai partecipanti una base di linguaggio anche su aspetti tecnologici, rivolgendosi sia a figure tecniche sia a coloro che hanno maturato un’esperienza giuridica e vogliono focalizzarsi sul cyber. In ogni caso permette a chiunque di allargare il proprio perimetro di competenze perché tratta il tema attraverso, come già evidenziato, la lente d’ingrandimento sociale, quella giuridica, quella politica e quella tecnica. Si tratta di confrontarsi per un anno intero con docenti con diversi background e provenienti da tutte le discipline, dato che permetterà ai ‘graduates’ di muoversi con disinvoltura in una pluralità di ambienti padroneggiando la tematica in ogni suo aspetto”.

DIALOGO, COMPETENZE, SCAMBI INTERNAZIONALI

In un settore così ampio e sfaccettato, praticamente trasversale, uno degli elementi più importanti da tenere in considerazione è la multidisciplinarietà. “Lo scorso anno con il lancio del master abbiamo dato vita ad un programma che ci permette di confrontarci tra dipartimenti e promuovere iniziative di ampio respiro. Tutto ruota attorno al centro di competenza cyber che andrà a formalizzare altre partnership sia istituzionali sia private mantenendo però sempre questo focus interdisciplinare e interdipartimentale. Ricerca e didattica andranno poi a consolidare rapporti di partenariato di natura anche industriale”. E sul piano internazionale? “Abbiamo”, evidenzia Spagnoletti, “già diverse collaborazioni internazionali. Fino a poco fa erano gestite dai singoli docenti nei rispettivi network, ad oggi ovviamente continuiamo a consolidare leadership in Europa, negli Stati Uniti e anche nel resto del mondo. Abbiamo bisogno di interazioni continuative con i colleghi d’oltreoceano sia dal lato della produzione scientifica sia da quello delle collaborazioni professionali, fornendo noi numerosi servizi cyber a livello globale”.


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