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Roll out di quinta generazione per l’F-35 olandese

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Orchestra, cappelli texani e musica elettronica. È stato decisamente “un roll out di quinta generazione” quello del primo F-35 operativo olandese, svoltosi ieri presso il sito Lockheed Martin di Fort Worth, in Texas, accolto dalle autorità dell’Aia come un vero e proprio evento nazionale.

LE PAROLE DEI VERTICI OLANDESI…

“Ricevere a breve questo F-35 presso la base aerea di Leeuwarden rappresenterà un enorme driver di cambiamento per la nostra Aeronautica e avrà un impatto incredibile sulla sua rilevanza come parte di una coalizione internazionale”, ha detto il comandante della Forza aerea olandese Dennis Luyt. “Vogliamo essere tra le migliori aeronautiche del mondo – ha aggiunto il generale – e la piattaforma F-35 ci permette di raggiungere questo obiettivo”. Non a caso, insieme al comandante c’erano anche due alti rappresentanti del governo olandese, il ministro degli Affari economici Mona Keijzer, (è stata lei a parlare di “roll out di quinta generazione”) e l’inviato speciale per la partecipazione industriale nel programma Joint Strike Fighter Maxime Verhagen.

…E QUELLE DELLA CEO DI LOCKHEED MARTIN

A dargli il benvenuto presso gli stabilimenti di Fort Worth, la presidente e ceo di Lockheed Martin Marillyn Hewson. “Sin dall’inizio del programma F-35, l’Olanda è stata un partner chiave nello sviluppo, nei test, nei miglioramenti e nella manutenzione di questo incredibile velivolo”, ha detto la manager. “I fornitori olandesi – ha aggiunto – hanno fornito un altro volume di produzione, supporto alla progettazione strutturale, e tecnologie avanzata”. Un ruolo destinato a crescere vista il prossimo passaggio alla produzione a pieno rateo. “Se guardiamo al futuro, l’Olanda servirà come hub di sostegno nella regione europea per progetti di manutenzione, riparazione, revisione e aggiornamento”, ruolo a cui ambiva inizialmente la Faco italiana di Cameri, almeno fino alla riduzione dei piani d’acquisto da parte del nostro Paese (dai 131 ai 90 attuali, su cui è ancora in corso la “valutazione tecnica” promossa dal ministero della Difesa).

IL RUOLO DELL’OLANDA NEL PROGRAMMA…

Il velivolo svelato a Fort Worth è il terzo di quelli consegnati all’Olanda, ma il primo operativo. Gli altri due, consegnati nel 2013, si trovano presso la base californiana di Edwards, e sono usati per il supporto ai test operativi. Attualmente, l’Aia prevede l’acquisto di 37 velivoli, tutti nella versione A, a decollo e atterraggio convenzionale. I primi otto sono prodotti negli Stati Uniti, mentre gli altri verranno realizzati presso la Faco di Cameri, per cui il governo giallo-verde è a lavoro al fine di ottenere maggiore lavoro. Su questo, la scorsa settimana al Pentagono, il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo ha chiesto “supporto politico” all’omologa statunitense Ellen Lord.

…E I RITORNI ECONOMICI

Per quanto riguarda l’Olanda, sono attualmente coinvolte nel programma Jsf 25 aziende locali. I dati del ministero degli Affari economici dell’Aia parlano di un ritorno generato già pari a 1 miliardi di dollari, cifra che dovrebbe arrivare a 9 miliardi considerando il programma nel suo complesso. D’altra parte, l’F-35 si avvicina verso la produzione a pieno rateo. Ad oggi, le consegne sono state più di 360, con velivoli operativi da 16 basi in tutto il mondo. Numeri destinati a salire con le notizie che arrivano da tutto il mondo. A fine ottobre, il Belgio ha reso noti i risultati della gara per la sostituzione degli F-16, prevedendo l’acquisto di 34 Joint Strike Fighter. Poche settimane dopo è arrivata l’ufficializzazione delle intenzioni del Giappone, con la richiesta di passare da 42 velivoli a 147 (per un valore stimato di circa 10 miliardi di dollari). È notizia dell’ultima settimana invece la scelta di Singapore, che ha optato per l’F-35 al fine di sostituire la flotta attuale di F-16.

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