Con il miglioramento delle capacità informatiche di attori come Cina e Russia, gli Stati Uniti stanno affrontando diverse nuove minacce, in particolare contro le infrastrutture critiche, salute e sicurezza pubblica, prosperità economica e stabilità. Le emergenti tecnologie informatiche rappresentano poi una pericolo non solo dal punto di vista operativo, ma anche sociale, in quanto stanno mettendo in discussione – secondo quanto riporta il documento – la fiducia della popolazione nelle istituzioni americane e globali, nella governance e nelle norme.
È questa l’analisi contenuta nella nuova National Intelligence Strategy (Nis) presentata da Dan Coats, direttore dell’Office of National Intelligence (l’Odni, l’organismo che racchiude la costellazione di 17 agenzie e organizzazioni di intelligence del governo federale). Un documento di 36 pagine che riassume i rischi cui gli Stati Uniti devono far fronte, le strategie da adottare e che non si distacca molto nei fondamentali da quelli rilasciati dal 2005 su base quadriennale.
TECNOLOGIE (E PROBLEMI) EMERGENTI
Le tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, l’automazione e il calcolo quantico, stanno permettendo l’avanzamento di capacità computazionali che potrebbero rappresentare un enorme vantaggio economico per gli Stati Uniti. Tuttavia questi progressi, sottolinea il rapporto, consentono agli avversari di disporre di nuove capacità da impiegare nel settore militare e nell’intelligence. I progressi delle nanotecnologie e delle biotecnologie, dunque, presentano sia il potenziale per curare alcune malattie, o per modificare diverse prestazioni umane, sia per rappresentare una minaccia significativa alla pubblica sicurezza. Di conseguenza – sottolinea il documento – è indispensabile elaborare standard etici comuni e interessi condivisi per riuscire a governare al meglio questi sviluppi. Inoltre, lo sviluppo e la diffusione di tali tecnologie stanno avvenendo in maniera disomogenea, allargando drasticamente il divario tra nazioni ricche e quelle in via di sviluppo.
IL POTERE DELLE INFORMAZIONI…
I progressi nelle comunicazioni, nei processi di democratizzazione e, certamente, nel campo delle tecnologie dell’informazione, hanno anche generato la capacità di creare e condividere una quantità di informazioni vaste, e di farlo con un’incredibile rapidità. Questa abbondanza di dati offre significative opportunità per la Comunità Intelligence, tra cui l’emergere di nuove strade per la raccolta di dati ed il potenziale per una maggiore comprensione degli stessi. Ciononostante, il circuito di integrazione, elaborazione, valutazione e analisi di un così ingente volume di dati, necessita allo stesso tempo di una componente sia umana che digitale che alleggerisca il carico di lavoro.
…E DEGLI INDIVIDUI
I progressi tecnologici comunicativi e la democratizzazione delle tecnologie hanno anche avuto l’effetto di rafforzare la posizione nonché la capacità di influenza di diversi attori non statali, i quali continuano ad allargare esponenzialmente il proprio potere comunicativo e l’ascendente su individui in ogni parte del mondo. L’impatto dell’individuo – rimarca il documento – è più significativo oggi di quanto non lo sia mai stato sia politicamente che economicamente. Tale mutamento sociale sta “minando” l’autorità e il peso delle istituzioni tradizionali. Etnie, religioni e altre categorizzazioni di natura identitaria modificano la natura dei conflitti, mettendo non solo in discussione la capacità dei governi di soddisfare le esigenze della popolazione, ma aprendo la strada ad altri movimenti che tentano di sostituirsi all’autorità nazionale. Questo aumento dell’instabilità sociale sta sfociando nella nascita di nuovi gruppi estremisti e violenti, movimenti insurrezionalisti, e altrettante compagini che utilizzano il malcontento sociale per pianificare e lanciare attacchi, sia nello spazio terrestre (come nel caso del terrorismo) che nel cyber spazio.
UN FUTURO COLMO DI RISCHI
Nonostante la crescente consapevolezza delle minacce informatiche, ed il miglioramento delle difese cibernetiche, le infrastrutture di comunicazione, i sistemi informatici, e soprattutto dati e informazioni appartenenti a tutta la popolazione rimarranno a rischio per molti anni. Oltre a quella statunitense, infatti, cresce anche l’abilità degli avversari di Washington, soprattutto nel cyber spazio, dove le minacce contro gli interessi nazionali americani – non solo politici e strategici ma anche economici – possono essere perpetrate da qualsiasi regione del globo. Le minacce informatiche rappresenteranno dunque un rischio crescente per la salute pubblica, la sicurezza e la prosperità. Le tecnologie dell’informazione sono già da oggi considerate infrastrutture critiche, cosi come le reti elettriche e i dispositivi di consumo, e la protezione di quest’ultime rappresenta una priorità per l’intera comunità di Intelligence americana.
GLI OBIETTIVI DELL’INTELLIGENCE COMMUNITY
Il documento presenta anche gli obiettivi principali che inseguirà la comunità d’intelligence americana nei prossimi anni. In primo luogo aumentare la consapevolezza e la comprensione circa il modo in cui gli avversari americani usano lo spazio cyber, difendere le infrastrutture critiche compresa la rete di informazioni ed espandere la capacità di elaborare operazioni diplomatiche, informative, militari, economiche e finanziarie che contrastino e scoraggino le campagne di attacco. Attraverso l’elaborazione e l’analisi di informazioni provenienti dai vari comparti di intelligence è possibile sviluppare tattiche e capacità che operino come potenziale deterrente nei confronti degli attori malevoli, in particolare gli Stati esteri, che potrebbero dover fronteggiare ripercussioni non indifferenti sul piano diplomatico ed economico a seguito di un attacco.
IL CONTRO SPIONAGGIO
Gli Stati Uniti stanno sviluppando anche un complesso e diversificato sistema di controspionaggio, la cui necessità deriva dalle crescenti capacità dell’intelligence straniera di colpire il governo, il settore privato e il mondo accademico. Negli ultimi anni Washington ha fronteggiato sia violenti attacchi di spionaggio informatico sia intrusioni nei sistemi, perpetrate attraverso lo sfruttamento della supply chain nella produzione di dispositivi utilizzati in istituzioni ed infrastrutture. Attività come queste stanno erodendo erodono il vantaggio competitivo degli Stati Uniti, tentando di indebolire – sottolinea il documento – l’influenza americana nel mondo. Per mitigare queste minacce, l’Intelligence americana si pone come obiettivo finale quello di guidare soluzioni innovative per la sicurezza, permettendo a tutta la comunità impegnata nell’informazione, nonché alle istituzioni e al settore privato di contrastare le minacce emergenti attraverso attività e politiche integrate e coordinate.