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Così la stampa sudamericana racconta la crisi politica del Venezuela

maduro

Il presidente dell’Assemblea Nazionale, Juan Guaidó, si è proclamato presidente ad interim del Venezuela. La mossa politica contro il presidente Nicolás Maduro è stata approvata dagli Stati Uniti, Canada, Brasile, Argentina, Cile, Colombia, Costa Rica, Guatemala, Honduras, Panama, Paraguay e Perù.

Poco fa anche il presidente francese, Emmanuel Macron, ha scritto su Twitter che “dopo l’elezione illegittima di Nicolás Maduro a maggio del 2018, l’Europa appoggia il ripristino della democrazia. Acclamo il coraggio di centinaia di venezuelani che camminano verso la libertà”.

La Spagna, invece, non si è ancora pronunciata e a Madrid è in corso una protesta per chiedere al governo di Pedro Sánchez una presa di posizione su quanto sta accadendo nel Paese sudamericano. Secondo il quotidiano spagnolo El País, il premier spagnolo ha sentito telefonicamente Guaidó, prima di fare dichiarazioni. Un editoriale del quotidiano Abc scrive: “Che strana motivazione si nasconde dietro al mancato riconoscimento della Spagna del presidente provvisorio e legittimo del Venezuela, Juan Guaidó? Il Venezuela non è una questione minore per noi. Ci tocca da vicino e i venti di libertà delle ultime ore potrebbero essere frustrati dalla repressione abituale del regime”.

Il quotidiano argentino El Clarín – da sempre contrario al governo dell’ex presidente Cristina Fernandez de Kirchner, ideologicamente vicino a Maduro – ricorda in un editoriale che Maduro ancora mantiene le Forze armate e che il nuovo leader dell’opposizione ha bisogno del sostegno degli oppositori in piazza. “Guaidó ha creato ieri un forte e decisivo sostegno internazionale – aggiunge – ma ha bisogno di tempo per torcere il braccio a Maduro da dentro”.

Il giornale ricorda che, domenica scorsa sulle pagine del quotidiano brasiliano Folha de Sao Paulo, Guaidó ha offerto amnistia ai militari che lascino ora Maduro per sommarsi alla causa dell’opposizione. “Quella di Guaidó aggiunge El Clarín – è il volto più credibile finora”.

Il quotidiano di sinistra Página 12, invece, ha titolato la notizia: “Il popolo dà, il popolo toglie”. In un articolo di opinione a firma di Marco Terruggi si leggono i presunti “passi del colpo di Stato, dall’apparizione dello sconosciuto Guaidó all’irruzione pubblica di Trump e i governi amici della regione. Le alternative che si aprono”.

El País di Uruguay riferisce il non riconoscimento da parte del governo di Tabaré Vázquez e la decisione di Maduro di aggrapparsi al potere usando lo strumento militare.

La Razón di Bolivia non ha riportato quanto accaduto in Venezuela.

El Tiempo di Colombia analizza il raggio di azione del presidente Guaidó in un articolo intitolato “Fino a dove arriverà il presidente ad interim Guaidó” e la strategia che ha usato per riattivare e ridare una speranza all’opposizione del Venezuela.

La rivista Semana ha ripreso un’analisi dell’emittente BBC sul sorprendente rinascimento dell’opposizione venezuelana.

El Universal di Messico scrive: “Juan Guidó vince su Chávez e adesso va per Maduro”. “Con una vita segnata dalla tragedia – si legge nel quotidiano messicano – coltivò da giovane il suo impegno politico come oppositore”. Riferisce anche l’ipotesi che la foto sulla manifestazione a favore di Maduro ieri, pubblicata dal governo, sia stata ritoccata.

In Venezuela, il quotidiano El Nacional (che ha cessato le stampe per mancanza di risorse e minacce alla direzione), pubblica le notizie relative agli scontri tra la polizia e i manifestanti durante la notte del 23 gennaio. Con il conto di 16 morti. Ha riferito anche il commento del giornalista Cesar Miguel Rondon, residente da poco a Miami, sull’impossibilità di parlare adesso della situazione politica che vive il Venezuela.

Il sito indipendente Caraota Digital ripubblica un intervento di Leopoldo Lopez datato il 22 gennaio del 2017 (ma ancora attuale?): “Venezuela, un confronto tra dittatura e democrazia. […] I contrasti tra una democrazia e una dittatura si apprezzano fondamentalmente da tre aspetti: l’origine e legittimità del potere, la performance che si fa con quel potere e la finalità ultima del potere stesso”.

El Universal di Venezuela, acquistato da un imprenditore vicino al governo, ha omesso completamente la notizia.

Finalmente, El Espectador di Colombia riferisce una curiosa novità sui social: l’eliminazione dell’autenticazione degli account di Maduro come presidente su Facebook e Instagram. Sappiamo dunque la posizione di Mark Zuckerberg sul Venezuela.

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L’Italia sostenga il coraggio di Guaidó contro l’odio sociale. L’augurio di Marisela Federici per il Venezuela
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