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Non trasformiamo la Supercoppa in Arabia Saudita in un clamoroso autogol

Di Antonino Occhiuto

Il prossimo 16 Gennaio la Juventus F.C. e l’ A.C. Milan si affronteranno nella finale della Supercoppa Italiana allo stadio King Abdullah Sports City di Gedda, Arabia Saudita. Si tratta della prima di tre finali di Supercoppa che verranno disputate in Arabia nei prossimi cinque anni. La decisione degli organizzatori di dividere gli spalti tra una parte riservata alle famiglie, e accessibile anche alle donne, e una per soli uomini, ha scatenato la reazione frettolosa di un gran numero di politici italiani, i quali non si sono lasciati sfuggire l’occasione di ricercare facili consensi commentando una notizia di tendenza sui loro profili social.

Il caso più eclatante è sicuramente quello del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che in un video pubblicato fu Facebook ha aspramente criticato la scelta della Lega Calcio di disputare la Supercoppa in Arabia Saudita. Il video è in forte contrasto con la ben più politicamente rilevante dichiarazione rilasciata dallo stesso Salvini in seguito al suo recente incontro al Viminale con l’ambasciatore Saudita in Italia: “L’Arabia Saudita costituisce un elemento di stabilità e affidabilità tanto nei rapporti bilaterali quanto come attore nel più generale scacchiere mediorientale. È mia intenzione rilanciare la collaborazione tra i due Paesi per riprendere un dialogo costruttivo non solo in tema di sicurezza ma in tutti i settori economici, commerciali e culturali”. Inoltre, mai come in questo caso, gli appelli a non sacrificare i diritti delle donne in favore di quelli commerciali, l’invocazione dei valori dell’Occidente e le richieste di boicottare l’evento, sono frutto dell’ignoranza sull’argomento. La mancanza di conoscenza circa importanti dinamiche interne all’Arabia Saudita, rischia di dare ossigeno ad ulteriori commenti e reazioni affrettate che avrebbero il solo effetto di ostacolare la promozione dei valori stessi che la maggior parte dei politici in Europa sostiene di difendere. Al contrario, la promozione dei valori risulta sicuramente più efficace quando avviene tramite un’esposizione positiva, specialmente se incanalata attraverso lo sport e gli scambi culturali.

In genere, lo sport e gli eventi culturali sono fonte di interazione interculturale e aiutano a combattere gli stereotipi e i motivi di divisione. Pertanto, nel lungo periodo, contribuiscono allo sviluppo delle relazioni bilaterali anche con Paesi culturalmente distanti. La portata delle conseguenze negative sulle relazioni italo-saudite di un eventuale cancellazione del contratto relativo alla Supercoppa sono ancora tutte da valutare. Sicuramente degno di rilievo è il fatto che la cooperazione odierna della Lega Calcio italiana con l’Arabia Saudita si colloca all’interno di una serie di riforme senza precedenti, volte alla modernizzazione del regno, parte del progetto Vision 2030, fortemente voluto dal principe della corona saudita, Mohammed bin Salman (MbS).

Da quando MbS è stato elevato a principe ereditario, la condizione delle donne in Arabia Saudita è in lento ma costante mutamento. Il principe ha infatti spinto per garantire loro il diritto di guidare e il 13 Gennaio 2018 è stato per la prima volta permesso alle donne di entrare allo stadio per il match tra Al Ahli e Al Batin, valido per il campionato di calcio Saudita. Il 16 Gennaio 2019 le donne potranno per la prima volta recarsi allo stadio guidando. Inoltre, in occasione della Supercoppa, le donne potranno recarsi allo stadio in maniera indipendente senza che sia necessaria la presenza di un “guardiano” maschio. Al fine di promuovere lo scambio culturale tra Italia ed Arabia Saudita, le autorità del regno hanno rivisto i requisiti necessari per il visto per permettere al maggior numero possibile di italiani di visitare l’Arabia Saudita nei giorni vicini alla partita di calcio. Questo può costituire un primo passo verso il rilascio del visto turistico per i cittadini europei nel prossimo futuro. Il valore attuale del commercio tra Italia ed Arabia Saudita si aggira intorno ai 7 miliardi di euro all’anno ed ha un potenziale di crescita del 112% per gli anni a venire. Tuttavia, affermare che lo sport e le interazioni culturali seguono solo le logiche degli interessi economici appare riduttivo. La finale di Supercoppa a Gedda, come altri eventi internazionali, potrebbe anche contribuire a dare impulso ad ulteriori aperture e riforme sociali, che da sempre sono supportate dai partner occidentali dell’Arabia Saudita. Alla luce di questo, le recenti dichiarazioni politiche che incitano a diminuire i rapporti con l’Arabia Saudita non solo risultano economicamente controproducenti, ma tradiscono anche le aspettative di cambiamento e la voglia di partecipare alla cultura sportiva europea dei 62mila sauditi, uomini e donne, che riempiranno lo stadio di Gedda già tutto esaurito.

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