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5G made in Cina, l’allarme Usa raggiunge Bruxelles

huawey

Dopo aver incontrato la Commissione europea e il governo belga a Bruxelles, funzionari Usa avrebbero in programma di rivolgersi anche agli altri governi europei per spiegare che Huawei e le sue reti 5G rappresentano un rischio per la sicurezza. A riferirlo è l’agenzia Reuters che riporta le dichiarazioni di un funzionario del Dipartimento di Stato americano che ha preferito restare anonimo.

UN RISCHIO PER LA SICUREZZA

La ragione è sempre la stessa: il governo Usa – che è riuscito su questo a compattare l’alleanza anglofona dei cosiddetti Five Eyes – teme che Pechino usi le apparecchiature dei suoi colossi tech (compresa Zte) per fare spionaggio. Un’accusa, questa, più volte respinta dalla compagnia di Shenzhen.
Ma a preoccupare l’intelligence Usa è innanzitutto il fatto che le aziende cinesi che operano all’estero, secondo una legge interna, sarebbero costrette – qualora richiesto – a fornire qualsiasi informazione al governo per motivi di sicurezza nazionale. Questo (al netto dei cyber attacchi e delle acquisizioni pericolose più volte denunciate da Washington) esporrebbe di per sé a un possibile spionaggio qualsiasi nazione che consenta al colosso cinese di implementare la rete di nuova generazione nel Paese.
“Stiamo dicendo che bisogna essere molto, molto cauti, e stiamo sollecitando la gente a non correre in avanti e firmare contratti con fornitori non fidati di Paesi come la Cina”, ha affermato il funzionario. Su questo tema “l’Europa è sicuramente la nostra priorità”, ha rimarcato (pochi giorni fa sempre Reuters aveva scritto che la Commissione starebbe prendendo in considerazione proposte mirate a bandire Huawei dalle reti 5G, ma che la discussione sarebbe ancora in fase iniziale).

LA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE

Il fatto in sé, se confermato, non rappresenterebbe una novità. La pressione della Casa Bianca sugli alleati per non sottovalutare i rischi posti dalla società cinese sul 5G era stata rivelata nel novembre scorso da un articolo del Wall Street Journal, in cui si parlava di una “straordinaria campagna di sensibilizzazione”. Semmai, quanto detto da Reuters, evidenziano gli esperti, sarebbe un ulteriore segnale di quanto il dossier – che rappresenta un pezzo, importante, della contesa globale tra Stati Uniti e Cina – sia preso sul serio oltre Atlantico.
Per vincere questa battaglia, Washington, aggiunge l’agenzia, starebbe usando “più strade”, tra cui colloqui in ambito Nato a Bruxelles e nelle conferenze internazionali di Barcellona e Monaco di Baviera.

CHE COSA FA L’EUROPA?

Tuttavia l’Europa – dove le apparecchiature Huawei sono molto utilizzate – non ha ancora una linea precisa sulla questione (Italia compresa), nonostante le preoccupazioni espresse in misure diverse in Paesi come Regno Unito, Francia, Germania, Polonia e Norvegia, per citarne alcuni.

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