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Affari strategici, temi e obiettivi del corso Luiss in collaborazione col Dis

Politica estera e difesa, ma anche fenomeni geopolitici che hanno rilevanza multisettoriale, ad esempio nell’ambito dell’energia, dell’innovazione, del cyber spazio o della sanità.
Sono questi alcuni dei temi che saranno affrontati durante il Corso Executive in Affari Strategici, organizzato dall’università Luiss Guido Carli di Roma nell’ambito della sua School of Government, in collaborazione con il Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (Dis) della Presidenza del Consiglio dei ministri.

COME NASCE IL CORSO

Il percorso formativo, giunto quest’anno alla seconda edizione – spiega a Formiche.net il professore di Relazioni internazionali Raffaele Marchetti, co-direttore del corso assieme al professore di Organizzazione e Sistemi Informativi Paolo Spagnoletti – nasce “dall’esigenza percepita, sia dalla Luiss sia dal comparto dell’intelligence, di formare degli analisti in grado di avere una visione strategica degli affari nazionali. La percezione di ambedue i promotori”, prosegue il docente, “è che in Italia si studi poco, o comunque si acquisisca poco una capacità analitica a livello macro. Si fanno studi avanzati e settoriali nei contesti universitari, ma mancano studiosi che riescano a tenere insieme i diversi aspetti della sicurezza nazionale. Questo”, secondo Marchetti, “è un problema che l’Italia ha da molti anni, e il risultato è che ad oggi è raro se non impossibile trovare un corso concentrato sulle scelte strategiche nazionali. Un Paese dove non si dà spazio a questi insegnamenti, avrà funzionari e politici che non sapranno valutare bene costi e benefici delle scelte dello Stato, proprio per questo si sente la necessità di una prospettiva del tutto nuova per formare la classe dirigente di domani, nonché figure di particolare rilevanza all’interno di contesti privati. Sia nel settore pubblico sia nel privato, infatti, si prendono decisioni strategiche che hanno un forte impatto sul paese”.

A CHI SI RIVOLGE

Il corso, evidenzia il professore della Luiss, si rivolge a una platea ampia e variegata: “da giovani neolaureati che vogliono proseguire un percorso orientato sulle tematiche della sicurezza e dell’intelligence, fino a funzionari pubblici e analisti di settore passando per decision maker e funzionari di aziende che hanno un ruolo nel contesto dell’analisi del rischio politico. Abbiamo un approccio multidisciplinare che permette in virtù della sua natura di rivolgere il corso a una molteplicità di destinatari”.

GLI ARGOMENTI TRATTATI

In questa seconda edizione (il processo di ammissione è aperto online), gli argomenti analizzati, sottolinea Marchetti, saranno “fenomeni di carattere politico, geopolitico, economico, ma anche giuridico attraverso un approccio policy oriented che permetterà agli studenti di capire quale sia il ruolo dell’Italia nel mondo di oggi. Le dinamiche geopolitiche, l’emergere di nuovi attori che cambiano gli equilibri classici, come la Cina, il tutto però analizzato con la lente d’ingrandimento dell’interesse nazionale. Affrontiamo dunque tematiche a partire non dal punto di vista privilegiato delle superpotenze, bensì tenendo i piedi puntati nel nostro Paese, analizzando che ricadute abbiano per l’Italia i fenomeni globale e regionali come la nuclearizzazione di Pyongyang o la guerra in Siria. Per questo motivo il corso è in Italiano e tenuto da docenti italiani, poiché – ad esclusione delle dinamiche europee – abbiamo bisogno di focalizzarci sugli interessi della nostra nazione. Rispondiamo a domande sull’interesse nazionale italiano, se dobbiamo essere coinvolti o meno in fenomeni apparentemente lontani, e cosa questi possono significare per il nostro Paese”. Ma “certamente”, aggiunge, “ci occupiamo anche di fenomeni geopolitici che hanno rilevanza multisettoriale, ad esempio nell’ambito dell’energia, dell’innovazione, del cyber spazio o della sanità”.

COME SI ARTICOLA

Le lezioni, spiega Marchetti, “saranno prevalentemente tenute durante il fine settimana, ma ci sarà spazio anche per una serie di testimonianze ed incontri con eminenti figure, sia addetti ai lavori sia esponenti del mondo industriale. Abbiamo anche un laboratorio che analizza le metodologie di analisi – sia qualitative che quantitative – e mira a formare gli analisti, figure che riescono ad orientare fenomeni di decision making razionali e che sappiano figurarsi degli scenari”.

GLI OBIETTIVI

Tra gli obiettivi del corso e della stessa cooperazione col Dis, dice ancora il professore della Luiss, c’è infatti “la voglia di creare un laboratorio di riflessione nazionale che abbia una rilevanza pratica immediata, sia nel pubblico sia nel private. Un laboratori che riunisca le migliori riflessioni sull’interesse nazionale in un epoca di instabilità e transizione”. Si intende farlo “affrontando tematiche importanti per diversi attori, non solo l’intelligence, ma anche vari dicasteri, come quello dell’Economia, degli Esteri o della Difesa”.



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