Skip to main content

Delta (con easyJet) a un passo da Alitalia

Lufthansa

Delta ed easyJet a un passo da Alitalia. Si va delineando lo schema con cui tirare fuori una volta per tutte dalle sabbie mobili di una crisi ventennale, l’ex compagnia di bandiera. Dopo il passo indietro di Air France-Klm (qui l’articolo), il tandem anglo-americano nelle ultime ore è balzato improvvisamente in pole, fino a portarsi a un passo dall’ingresso nella società aerea. Surclassando i tedeschi di Lufthansa che hanno posto come condizioni per partecipare al salvataggio la messa in mobilità di 3mila risorse tra personale di terra e di aria.

La questione dirimente è l’individuazione del partner internazionale con cui Fs dovrà procedere al salvataggio della compagnia italiana, attraverso una newco della quale il gruppo guidato da Gianfranco Battisti vorrebbe arrivare a detenere una quota intorno al 25-30%. Ai due partner privati, secondo lo schema messo a punto dal ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio di concerto con il titolare dei Trasporti, Danilo Toninelli prevede una quota del 40% al blocco privato, da dividere in un 20% a testa.  La situazione si è complicata nei giorni scorsi: quando sembrava ormai imminente l’annuncio di un matrimonio con l’accoppiata Delta Air Lines e Air France Klm, i giochi si sono riaperti a causa dell’uscita di scena da parte dei francesi in seguito allo scontro diplomatico italo-francese.

La nuova Alitalia dovrebbe dunque avere almeno il 51% di soci pubblici italiani (Fs, il Mef con la conversione di parte del prestito statale di 900 milioni, altri soci pubblici, tra cui un veicolo riferito alla Cdp e forse le Poste, anche se finora la società guidata da Matteo Del Fante ha sempre smentito un coinvolgimento). Nessuno avrebbe da solo la quota di maggioranza. Chi ha fretta sono sicuramente i sindacati.

“Bisogna fare presto e prendere una decisione. Non c’è più tempo”, ha commentato il leader della Cgil, Maurizio Landini. “Bisogna prendere una decisione che sia in grado di salvaguardare l’occupazione – continua Landini – e dare un futuro concreto alla compagnia aerea. Ci aspettiamo che domani non ci chiedano ulteriore tempo. Non c’è più, ne è già passato tanto. Domani ci auguriamo una risposta precisa sul tipo di accordo che si vuole fare, con quale partner e qual è il progetto industriale che si vuole realizzare”.

 



×

Iscriviti alla newsletter