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Ago della bilancia in Europa? Non ci sono i numeri

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A pochi mesi dalle elezioni europee, già si parla della formazione di ipotetici gruppi politici che dovrebbero costituire l’ago della bilancia nel prossimo Parlamento europeo. Attualmente nell’emiciclo siedono 751 eurodeputati (che dopo la Brexit dovrebbero diventare 705) suddivisi nei seguenti Gruppi politici: Gruppo Ppe (dove siedono Fi e Udc) con 217 Membri, S&D 186 (in questo Gruppo c’è il Pd) , Ecr 75 (qui troviamo Raffaele Fitto e un altro Fittiano, più due Deputati di Fratelli d’Italia), Alde 68, Gue 52 (qui siedono gli eletti nella lista Tsipras) Verdi 52, Efdd 41 (in questo Gruppo ci sono i Cinque stelle), Enf 37 (dove siedono i Deputati della Lega), poi ci sono i Non Iscritti che sono 22.

Questo è il quadro attuale, e i due partiti alleati di governo in Italia, siedono nei due gruppi numericamente più piccoli al Parlamento europeo. Intanto è utile ricordare che un gruppo politico per essere riconosciuto, deve essere composto da almeno 25 Deputati eletti in 7 Stati Membri( almeno un quarto dei Paesi).

Analizzando i numeri emerge che un gruppo per essere l’ago della bilancia nella prossima legislatura dovrebbe essere molto numeroso, ma tranne le due grandi famiglie politiche Ppe e S&D non ci sono altri gruppi ai quali aderiscono partiti di 28 o 27 Stati membri, perché non in tutti gli Stati Membri ci sono partiti che hanno comunanza di intenti con i Cinque Stelle e la Lega. Secondo i sondaggi, i due partiti in questione, porteranno dall’Italia a Bruxelles una folta pattuglia di deputati, ma per iniziare a “cambiare l’Europa” – come dicono i Leader dei due partiti – servirebbe la metà più uno di 705 parlamentari europei. Alla luce di queste considerazioni è complicato poter pensare di costituire un gruppo “ago della bilancia” con 4 Paesi Alleati, e ancor più complicato pensare di cambiare tutto se non si hanno come alleati partiti numericamente grossi in Europa, che non significa due o tre deputati per Paese (soprattutto se gli alleati sono Paesi piccoli che eleggono pochi deputati), ma delegazioni di 10/20/30 deputati.

Ciò detto l’Europa si cambia con le proposte e non solo con gli attacchi, si cambia mandando al Parlamento europeo persone preparate che lavorano e non assenteisti, si cambia con la presenza dei ministri alle riunioni del Consiglio dei ministri della Ue, insomma si cambia con il lavoro di tutti e non scaricando la colpa sull’Europa.

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