“Un nuovo modello di interazione tra istituzioni, pubblica amministrazione e cittadini”. È così che il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo descrive “Italian Open Lab”, l’iniziativa che verrà lanciata a inizio marzo e che punta a “fare sistema” sul tema dell’innovazione tecnologica.
UNO SPEAKER CORNER
“Stiamo allestendo uno speaker corner – racconta via Facebook il sottosegretario in quota M5S – un luogo di dialogo in cui le autorità politiche e gli uffici tecnici preposti possano ascoltare le istanze di chi con difficoltà cerca di rafforzare il nostro sistema-Paese”. Sulla scia di “Intelligence collettiva” (poi confluita nel progetto Difesa collettiva”), si partirà dunque “con una serie di seminari principalmente sul mondo delle Pmi e delle startup che si occupano di sviluppare tecnologie di tipo duale”.
IL DIAGOLO CON “LE INTELLIGENZE”
In tal senso, l’attività del dicastero guidato da Elisabetta Trenta è cominciata da tempo. “Sto girando per tutta la penisola per stimolare università, centri studi, accademie, centri di formazione ed associazioni specializzate – spiega ancora Tofalo – a velocizzare l’affinamento di percorsi di studio sui temi della Difesa, della Sicurezza e dell’Intelligence”. Ora, l’obiettivo è concentrare l’attenzione sull’innovazione tecnologica, vera chiave di volta nel mondo della rivoluzione digitale. “Ho incontrato tante intelligenze che mi hanno aiutato a capire le principali criticità che non permettono ad un’idea di diventare un progetto concreto, e oggi sono sempre più convinto che queste informazioni devono diventare strumento di maggiore consapevolezza per tutti”.
LE DOMANDE DELLA DIGITALIZZAZIONE
Così, ha aggiunto, “dopo aver incontrato studenti, ricercatori, dottorandi, professori, responsabili di dipartimenti universitari, rettori, startupper, imprenditori, operatori del credito e responsabili di incubatori e acceleratori sparsi per tutto il Paese, abbiamo deciso di creare un percorso in cui condividere modelli, problematiche e punti di forza della galassia degli innovatori italiani”. L’obiettivo è rispondere a una serie di quesiti: Quanto sono competitive le nostre aziende? In che modo lo Stato valorizza e protegge le idee degli italiani? Esiste un flusso di informazioni efficaci tra i diversi attori che compongono la rete delle idee innovative in Italia? Cos’è una tecnologia ad uso duale? Quante idee diventano poi effettivamente un prodotto? Quali sono gli uffici che si occupano di certificare aziende e prodotti che vogliono competere sui mercati internazionali?
ITALIAN OPEN LAB
A tutte queste domande cercherà di rispondere Italian Open Lab, “dando la parola ai protagonisti del mondo dell’innovazione tecnologica”. D’altra parte, ha notato concludendo il sottosegretario, “solo condividendo percorsi seri di approfondimento possiamo permettere al nostro Paese di valorizzare le sue migliori energie”.