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Il Movimento 5 Stelle ascolti la nostra versione sulla crisi del Venezuela. L’appello di Diamanti

Rodrigo Diamanti è un giovane venezuelano di origini italiane. Nel 2010 ha fondato l’organizzazione “Un Mundo Sin Mordaza” per la difesa dei diritti umani in Venezuela. Più di tre anni fa, gli uffici dell’ong sono stati invasi dagli agenti del regime di Nicolás Maduro e Diamanti è stato arrestato. A seguito della persecuzione politica, si è esiliato negli Stati Uniti ed è diventato ricercatore della Harvard Ash Center for democratic governance and innovation.

Diamanti è il rappresentante in Europa per gli aiuti umanitari del governo ad interim di Juan Guaidó. Parteciperà ad un incontro formale con il vicepremier Matteo Salvini lunedì pomeriggio. Saranno presenti anche l’ex sindaco di Caracas, Antonio Ledezma; il presidente della Commissione esteri dell’Assemblea nazionale, Francisco Sucre e telefonicamente il presidente Juan Guaidó.

In una conversazione con Formiche.net Diamanti ha spiegato l’agenda della prossima settimana e il lavoro della delegazione di Guaidó in Italia: “All’incontro racconteremo al vicepremier la situazione di transizione che vive il Venezuela e cercheremo di sciogliere alcuni dubbi sul piano legale. Perché il processo per nuove elezioni trasparenti deve essere avviato dal presidente Guaidó, in quali condizioni, e il ruolo fondamentale della comunità internazionale in questo momento delicato”. Inoltre, ha detto che con Salvini si parlerà del modo in cui gli aiuti umanitari potranno essere distribuiti (anche alla comunità italiana residente in Venezuela) attraverso i canali della Chiesa.

Diamanti ha anticipato che la delegazione è in contatto con altre forze politiche italiane per futuri incontri. “Abbiamo ancora la speranza di essere ricevuti dal Movimento 5 Stelle – ha aggiunto -. Loro sono in contatto con persone vicine al regime di Maduro e siamo fiduciosi che vorranno sentire anche la nostra versione. Per avviare un processo di dialogo forse è necessario sentire tutte le voci in causa”.

Il rappresentante della delegazione di Guaidó ha spiegato che non avendo riconosciuto l’Unione europea il risultato delle elezioni presidenziali in Venezuela nel 2018, per le irregolarità e la mancanza di trasparenza, è importante il sostegno alla Costituzione e il processo di transizione in caso di vuoto di potere. “Continueremo a stringere contatti – ha dichiarato – finché non sarà riconosciuto dal governo in Italia il diritto dei venezuelani a ripristinare la democrazia”.

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