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Trump pronto a mettere al bando Huawei e Zte dal 5G Usa? Le indiscrezioni di Politico

Il presidente Usa Donald Trump si appresterebbe a firmare la messa al bando dei sistemi di telecomunicazioni delle aziende cinesi dal 5G statunitense.
La possibile mossa della Casa Bianca – riportata dall’edizione Usa di Politico che cita diverse fonti anonime – potrebbe arrivare già la prossima settimana (se ne parlava già alla fine di dicembre), prima del Mwc (il Mobile world congress, la più importante fiera al mondo sulla telefonia mobile) di Barcellona, un evento internazionale che riunisce l’industria di settore e dove ci si aspetta che il tema degli effetti della nuova tecnologia sarà sicuramente affrontato (gli Usa saranno presenti con una folta delegazione che include, tra gli altri, il presidente della Fcc Ajit Pai, Rob Strayer, funzionario cyber presso il Dipartimento di Stato, e Strayer Manisha Singh, sottosegretario di Stato allo Sviluppo economico.

LE RELAZIONI USA-CINA

Se le indiscrezioni fossero confermate, si tratterebbe di un ulteriore inasprimento delle posizioni americane nei confronti della tecnologia cinese, ritenuta dall’intelligence d’oltreoceano un potenziale veicolo di spionaggio al servizio di Pechino (la legge cinese obbliga le aziende nazionali – anche quelle operanti all’estero – a fornire alle autorità qualsiasi informazione richiesta). Ciò pone per Washington e per i suoi alleati un altissimo pericolo di sicurezza.
A dicembre, il Dipartimento di Giustizia ha incriminato due agenti cinesi a causa di una una decennale campagna di intrusioni digitali in imprese e agenzie governative degli Stati Uniti. Solo un mese dopo, lo stesso DoJ, ha accusato Huawei e il suo chief financial officer, Meng Wanzhou (figlia del fondatore Ren Zhengfei), fermata in Canada, di aver violato le sanzioni statunitensi contro l’Iran (è già partita la richiesta di estradizione degli Stati Uniti).
Non a caso d agosto, il presidente Trump ha firmato una legge che impedisce agli operatori statunitensi che usano tecnologia cinese di ottenere contratti dal governo federale. Ora è probabile che l’ordine esecutivo vieterà esplicitamente alle aziende di telecomunicazioni Huawei e Zte di partecipare all’implementazione della nuova rete mobile superveloce di quinta generazione, che sarà in grado di abilitare nuovi servizi legati all’IoT.

LO SCENARIO EUROPEO

L’azione è destinata senza dubbio ad aggravare il già teso rapporto tra Usa e Cina e la loro contesa ormai globale, giunta ormai in Europa.
È di ieri la notizia che in Germania, in vista dell’asta in programma nella seconda metà di marzo, si discute dell’introduzione di regole più severe per garantire il Paese da furti e spionaggio di dati nel caso di un ruolo primario del gigante cinese delle telco come Huawei nel mercato tedesco. Una circostanza che fa il paio con il pressing degli Stati Uniti, che – dopo aver preso misure in patria e compattato sul dossier l’alleanza anglofona di intelligence sharing dei Five Eyes – cercano ora di sensibilizzare le istituzioni europee e quelle dei singoli Stati membri sull’importanza di non sottovalutare i rischi di sicurezza connessi a apparecchiature cinesi per le reti 5G.
Un appello, quello di Washington, non rimasto inascoltato. Nel Vecchio continente, dove non c’è ancora una linea precisa sulla questione, sono state infatti espresse – in misure e modi diversi – svariate preoccupazioni sul tema: è il caso di Regno Unito, Francia, Polonia, Norvegia e la già citata Germania.


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