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Venezuela, a Bogotà arriva Mike Pence. L’uso della forza non è accettabile

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Venezuela senza pace. Da una parte la riunione odierna del Gruppo di Lima che ha visto riaffermarsi la necessità di non usare la forza nel Paese, dall’altra la dura posizione di Maduro che, su Twitter negli stessi momenti ha scritto: “L’impero e i suoi lacchè devono capire che in Venezuela regna l’autodeterminazione del nostro popolo”. E ancora: “I nostri problemi li risolviamo in unione nazionale, con il governo bolivariano che io presiedo”. Concludendo con un inequivocabile “Tutti insieme per il Venezuela!”. Ognuno, dunque, resta fermo sulle proprie incontrovertibili posizioni. “L’uso della forza non è una soluzione”, ha invece affermato il vice ministro degli Esteri peruviano, Hugo de Zela che l’ha definita un’alternativa “inaccettabile”. “È bene dire con assoluta chiarezza che l’uso della forza in qualsiasi forma è inaccettabile. Non è una soluzione per quello che accade in Venezuela. Qui al Gruppo di Lima ci stiamo battendo per una soluzione pacifica”, ha specificato de Zela.

D’altra parte il Gruppo di Lima, che oggi si è riunito a Bogotà, ha specificato sempre de Zela, “non ha una posizione intransigente, ma ha appoggiato fin della sua creazione una soluzione pacifica per il Venezuela”, si legge in . E la stessa Colombia, infatti, sostiene una soluzione politica e diplomatica alla crisi in corso nel Paese latinoamericano. Lo stesso ministro degli Esteri colombiano, Carlos Holmes Trujillo, in un’intervista ha precisato la posizione del proprio Paese, precisando come questa sia la “posizione che abbiamo avuto ieri, domani e che ribadiremo oggi. La Colombia sostiene solo un’azione politica più intensa, ampia e integrata”.

E se dalla Cina arriva l’opposizione nei confronti degli aiuti umanitari di forze esterne che possano interferire negli affari interni del Venezuela, dagli Usa, che erano presenti a Bogotà con Mike Pence, giunge la condanna rivolta alle forze di Maduro per aver bloccato proprio quegli stessi aiuti umanitari. Sono quattro, infatti, i governatori Venezuelani colpiti dalle sanzioni statunitensi, accusati di aver contribuito a bloccare l’ingresso degli aiuti umanitari nel Paese. E in proposito anche le autorità tedesche, come ha detto la portavoce del governo Ulrike Demmer, hanno condannato le forze vicine a Maduro per aver bloccato gli aiuti umanitari che impediscono l’ingresso nel Paese.

“Annuncio che lunedì parteciperò al vertice del Gruppo di Lima per incontrare i ministri degli Esteri della regione e il vicepresidente degli Stati Uniti, Mike Pence, per discutere possibili azioni diplomatiche e una possibile cooperazione”, aveva detto l’autoproclamato presidente ad interim del Venezuela Juan Guaidò, aggiungendo anche che avrebbe proposto alla comunità internazionale di “tenere aperte tutte le opzioni per arrivare alla liberazione” del Venezuela. “Gli eventi mi costringono a prendere una decisione: proporre alla comunità internazionale in modo formale di tenere tutte le opzioni aperte per raggiungere la liberazione di questo paese che sta combattendo e continuerà a combattere”, aveva scritto su Twitter.

Il Brasile, intanto, ha confermato la volontà di non appoggiare nessun tentativo di intervento militare in Venezuela. “Manterremo la linea di non intervento, continuando a puntare sulla pressione diplomatica ed economica per trovare una soluzione. Senza avventure”, ha detto il generale Hamilton Mourao, vicepresidente del Brasile.

Anche dall’Unione europea, poi, sono arrivati segnali importanti: “Ci sono preoccupanti notizie di disordini, atti di violenza e un numero crescente di vittime, in particolare nelle zone di confine e tra la comunità indigena di Pemon. Chiediamo fermamente alle forze dell’ordine e agli organismi di sicurezza di mostrare moderazione, evitare l’uso della forza e consentire l’ingresso di aiuti. Rifiutiamo l’uso di gruppi armati irregolari per intimidire i civili e i legislatori che si sono mobilitati per distribuire assistenza”, ha dichiarato Federica Mogherini. L’Alto rappresentante dell’Ue per la politica estera e di sicurezza ha poi ricordato l’impegno dell’Ue “per aiutare coloro che ne hanno bisogno per tutto il tempo necessario, per potenziare questa assistenza e lavorare su meccanismi di coordinamento più forti e più inclusivi sotto la guida delle pertinenti agenzie delle Nazioni Unite, nel pieno rispetto dei principi di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza”.

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