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Chi è Beto O’Rourke, il candidato dem alle presidenziali Usa 2020

Beto O'Rourke

La già affollata pletora di candidati alla nomination democratica del 2020 si arricchisce di un nuovo componente. Oggi, è sceso ufficialmente in campo l’ex deputato del Texas, Beto O’Rourke, annunciando la sua scelta in un video. “Questo è un momento decisivo di verità in questo Paese e per ognuno di noi”, ha affermato il quarantaseienne. “Le sfide che affrontiamo in questo momento, le crisi interconnesse nella nostra economia, nella nostra democrazia e nel nostro clima non sono mai state così grandi”. Questa candidatura non è esattamente una novità. Erano settimane infatti che si attendeva il grande passo da parte dell’ex deputato, il quale ha già fissato un comizio il prossimo 30 marzo da tenere al El Paso (sua città natale).

Da molti definito come l’astro nascente del Partito Democratico americano, O’Rourke si è ritrovato sotto i riflettori durante la campagna elettorale delle ultime elezioni di metà mandato: all’epoca, si era infatti candidato per il seggio senatoriale del Texas, sfidando per questo il senatore repubblicano ultraconservatore Ted Cruz. Nel corso dell’estate del 2018, molti sondaggi mostrarono una sfida serrata: una sfida in cui O’ Rourke avrebbe addirittura potuto espugnare un territorio storicamente repubblicano come la Stella Solitaria. Alla fine, tuttavia, il successo da molti auspicato non c’è stato. Cruz l’ha spuntata. E, nonostante una discreta performance elettorale da parte di O’Rourke, molti ambienti hanno forse un po’ esagerato nel continuare a parlare di un risultato storico.

L’ex deputato è rimasto tuttavia con forza nell’agone politico statunitense, attaccando soprattutto le politiche del presidente americano, Donald Trump, in materia di immigrazione. Non è del resto un mistero che il giovane Beto sia uno dei principali oppositori del muro al confine con il Messico. E, nonostante nel corso della campagna elettorale del 2018 avesse a più riprese affermato di non volersi candidare alla Casa Bianca, negli ultimissimi mesi ha evidentemente cambiato idea. Soprattutto – parrebbe – dopo un incontro avuto a dicembre con Barack Obama. Un incontro in cui l’ex presidente ha elogiato l’ex deputato, definendolo “un giovane impressionante che ha condotto una straordinaria campagna elettorale”.

Particolarmente vicino alle correnti liberal del Partito Democratico, non è tuttavia chiaro in che modo O’Rourke voglia riuscire ad emergere dall’irrequieta folla dei suoi agguerriti competitor. Anche perché, nella corsa per la nomination democratica, l’ala sinistra del partito risulta al momento sovrarappresentata, rispetto a un centro che ancora latita. Certo: l’ex deputato texano ha indubbiamente dalla sua una vigorosa e fresca notorietà mediatica. Un elemento che lo accomuna ad altre giovanissime leve dell’Asinello, come la neo deputata Alexandria Ocasio-Cortez. Ciononostante bisognerà capire quali frecce abbia al suo arco per sconfiggere candidati ben più preparati e saldi, come il senatore del Vermont, Bernie Sanders: una figura abilissima in termini di organizzazione e raccolta fondi. Una figura che, proprio per questo, non sarà uno scherzo battere. Anche perché, viste le sue idee politiche pregresse, è abbastanza improbabile che O’Rourke cercherà di posizionarsi al centro: un’area elettorale che, tra l’altro, non è detto che apprezzi poi troppo la sua discesa in campo.

Insomma, l’ex deputato texano dovrà stare molto attento a non rimanere vittima della sua stessa forza mediatica. Dovrà, cioè, evitare che quello che almeno teoricamente risulta al momento il suo migliore alleato possa trasformarsi nel suo peggiore incubo. L’obiettivo sarà infatti quello di presentarsi come candidato serio e credibile, non come un prodotto creato in laboratorio dagli spin doctor. A tal proposito, dovrà in particolare tenere bene a mente un precedente inquietante: quello di Marco Rubio. Durante le primarie repubblicane del 2016, il giovane senatore della Florida fu a lungo considerato un enfant prodige della politica americana. Peccato che poi, nel corso di un dibattito televisivo in New Hampshire, incorse in una pessima figura, finendo additato da tutti come un candidato costruito a tavolino e giocandosi così la possibilità di correre per la Casa Bianca. Ecco: questo è il più grande rischio che si pone sul sentiero di O’Rourke. E non è detto che costui sia in grado di evitarlo.

Foto: Flickr/Beto O’Rourke

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