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Fitch ci azzera il Pil. Ecco le stime di crescita dell’Italia

Forse sarà l’attesa per l’arrivo del leader cinese Xi Jinping, domani. Eppure, proprio questo pomeriggio, è passato un po’ sotto banco un numeretto diffuso dall’agenzia americana Fitch. Numero importante visto che si tratta del nostro Prodotto interno lordo, ormai azzerato. Nel suo Global economic outlook Fitch torna a tagliare le stime di crescita dell’Italia. Nel 2019, ha fatto sapere l’agenzia di rating, il Pil del nostro Paese crescerà solo dello 0,1%, rispetto alla previsione dell’1,1% dello scorso dicembre, mentre nel 2020 la crescita attesa si ridurrà dall’1,2% allo 0,5%. L’Italia, dopo la Turchia, è stato il Paese che ha subito la revisione più pesante della crescita 2019, pari a un punto percentuale nel giro di un trimestre. Peraltro già a febbraio Fitch aveva tagliato le previsioni di crescita dell’Italia allo 0,3%.

E non è che nel resto del mondo vada meglio, ma questo non vuol dire necessariamente recessione. “Le prospettive per la crescita globale sono deteriorate significativamente, ma anche se abbiamo rivisto le nostre stime per il 2019, non prevediamo una recessione globale”, scrive Fitch nel suo outlook. L’agenzia statunitense ha tagliato al 2,8% dal 3,1% la crescita mondiale per il 2019 e al 2,8% dal 2,9% quella per il 2020. Il calo della crescita di ”0,4 punti percentuali che ci attendiamo fra il 2018 e il 2019 è il maggiore su base annua dal 2012”.

Lo scorso febbraio Fitch aveva confermato il rating sull’Italia a BBB ma con outlook negativo il quale riflette “l’elevato livello del debito pubblico e l’assenza di interventi strutturali sui conti pubblici, la debolezza della qualità degli asset del settore bancario e la bassa crescita del Pil, l’aumento dei rischi e dell’incertezza politica e i conseguenti rischi al ribasso nelle nostre proiezioni sul debito pubblico”. In quell’occasione la stessa agenzia di rating aveva paventato il rischio di elezioni anticipate a causa delle frizioni tra Movimento Cinque Stelle e Lega. “Le tensioni politiche nella coalizione di governo e la possibilità di elezioni anticipate aggiungono incertezza sulle politiche economiche e di bilancio” del Paese. E comunque “le differenze ideologiche tra il Movimento Cinque Stelle e la Lega probabilmente aumenteranno queste tensioni. Non ci aspettiamo che il governo italiano duri l’intero mandato e vediamo un aumento delle probabilità di elezioni anticipate dalle seconda metà di quest’anno”.

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