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Arance, Panda bond ed energia. Tutti gli accordi tra Roma e Pechino

Oltre la politica, l’economia, il commercio, l’energia e il credito. C’è un po’ di tutto nei quasi 30 accordi che Italia e Cina stanno sottoscrivendo in queste ore. Il clou, domani con la firma del memorandum che sancirà la nascita della Via della Seta Roma-Pechino. Il menù presentato questa mattina a Palazzo Barberini, in occasione del Business Forum italo-cinese, è ricco e i piatti forti sono sostanzialmente due: la sigla di accordi strategici tra Cdp, Eni e le omologhe cinesi. Sono in programma una trentina di intese tra le maggiori aziende italiane, rappresentate dai rispettivi amministratori e presidenti e i rappresentanti dell’economia del Dragone. Il protocollo prevede che gli accordi di maggior rilievo vengano firmati alla presenza delle due autorità, ministri italiani e cinesi di competenza, mentre quelli di minore spessore verranno sanciti nelle retrovie.

La prima operazione riguarda la possibilità per Cassa Depositi e Prestiti di emettere Panda bond, ovvero obbligazioni emesse valuta cinese, per sostenere le aziende italiane presenti in Cina e che intendono entrare nel Paese asiatico. In questo modo la Cassa raccoglierà denaro grazie all’emissione di bond in moneta cinese, da girare alle imprese che intendono fare affari con Pechino. Come ha spiegato vicepresidente della Bank of China, Lin Jingzhen, “possiamo confermare che Cdp potrà raccogliere capitale utilizzando i Panda bond”. Si tratta di un’operazione senza precedenti, dal momento che l’Italia sarà il primo Paese del gruppo del G7 a emettere capitale sul mercato obbligazionario cinese. Il vicepresidente della Bank of China ha anche ricordato come l’operazione contribuirà a dare “nuovo slancio agli investimenti nei mercati terzi” evidenziando le “grandi opportunità che potranno nascere da questa nuova cooperazione amichevole nella capacità di appaltare progetti all’estero più forti”.

Nel dettaglio, Cdp emetterà la prima tranche di Panda bond a breve, secondo quanto riferito da Nunzio Tartaglia, a capo della divisione imprese in Cdp. “Il programma Panda bond prevede più emissioni, emetteremo a brevissimo la prima tranche. Abbiamo già una completa copertura da parte delle imprese italiane interessate ad essere finanziate tramite la raccolta di questi strumenti. Abbiamo riscontrato un forte interesse da parte delle imprese italiane. Per la prima emissione parliamo delle prossime settimane, parliamo più di settimane che di mesi”, ha spiegato.

Oltre la finanza, l’altro pezzo da 90 è l’energia. Qui entra direttamente in gioco l’Eni, la prima società italiana per capitalizzazione. La China National Offshore Oil Corporation, la compagnia petrolifera di Pechino, ha infatti avviato dei negoziati con Eni, già partner in diversi contratti in Cina. “Con Eni”, ha spiegato  il vice direttore generale di Cnooc, Lyu Yongfeng abbiamo contratti a lungo termine e stiamo discutendo altre possibilità di collaborazione sia in Cina sia in mercati terzi, in Asia ed Europa. Speriamo che le società italiane possano aiutarci a entrare in Europa per raggiungere, con la loro competenza, una collaborazione di reciproco beneficio”.

Invece il vicepresidente di China Investment Corporation, Tu Guangshao, ha annunciato nell’occasione odierna che si sta lavorando a un nuovo Fondo di collaborazione industriale sostenuto dal governo italiano. Il nuovo veicolo sarà come “un ponte tra Italia e Cina” e Guangshao ha invitato le istituzioni e le società presenti al Forum “a far parte di questo Fondo per crescere tutti e realizzare i propri obiettivi”. E se He Lei, assistente direttore Power Generation di Shanghai Electric, ha riconosciuto che in 4-5 anni “siamo cresciuti fortemente” con Ansaldo Energia e a oggi “abbiamo più di cinquanta ordini” nel mondo con l’azienda italiana e “dodici sono già in funzione”, il colosso cinese Alibaba ha annunciato che inizierà a portare le arance rosse di Sicilia in Cina, avvalendosi del supporto del ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, assieme a quello del distretto Agrumi di Sicilia.

Un’ultima intesa riguarda il settore delle navi da crociera. Lungo la Via della Seta marittima, Costa Venezia, la prima nave dell’operatore italiano Costa Crociere costruita in maniera specifica per il mercato cinese, dovrebbe arrivare per la prima volta a Shanghai il prossimo 18 maggio. E proprio il turismo potrebbe essere un settore nel quale la cooperazione potrebbe essere molto rafforzata, con navi da crociera che uniranno i due paesi e, probabilmente, altre iniziative di scambio culturale e turistico.


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