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Con Prisma cresce il ruolo dell’Italia nello spazio

“Oggi abbiamo confermato il ruolo dell’Italia come Paese guida nel campo dell’osservazione e monitoraggio della Terra dallo spazio. Il lancio del satellite Prisma è frutto di una capacità nazionale che coinvolge il processo di ricerca, sviluppo industriale e tecnologico e produttivo in tutti gli ambiti della filiera spaziale”. Così Giancarlo Giorgetti, sottosegretario di Stato alla presidenza del consiglio dei ministri, nel commentare il lancio della missione Prisma, da questa notte in orbita intorno alla Terra. “Il sistema Prisma – ha aggiunto – fornisce un ulteriore contributo al sistema nazionale di osservazione della Terra che, forte di un segmento ottico militare, di un sistema radar a scopo duale – la costellazione Cosmo-SkyMed, dotata già di quattro satelliti cui si assoceranno presto i due della seconda generazione – vede ora il suo completamento multidisciplinare con l’aggiunta di un primo satellite iperspettrale”.

“Ohb-Italia ha costituito con Leonardo una importante associazione di imprese – che ha coinvolto un numero importante di pmi nazionali – che ha permesso alla nostra nazione di essere fra i primi Paesi al mondo, il primo in Europa, a dotarsi di una capacità nazionale d’avanguardia che dimostra l’attenzione che da sempre è stata portata ai temi dell’ecologia e della gestione dell’ambiente. Punto ulteriore di forza, per questa missione “totalmente italiana” è anche l’uso come lanciatore del Vega, eccellenza mondiale nel settore lanciatori. La disponibilità di questi nuovi, preziosissimi, dati satellitari, – conclude Giorgetti – apre ora la strada allo sviluppo di innovative applicazioni e servizi a carattere duale molto utili per cittadini ed Istituzioni”.

Gli occhi iperspettrali del satellite inizieranno presto a osservare il nostro Pianeta dandoci indicazioni sul suo stato di salute con dati mai avuti prima. Prisma è un satellite dimostratore dell’Agenzia Spaziale Italiana e per la sua realizzazione, lancio e ricezione dati sono coinvolte industrie nazionali e numerose Pmi. Per il lancio, avvenuto quando in Italia erano le 2.50 di questa mattina dalla base spaziale europea di Kourou nella Guyana Francese, è stato utilizzato il lanciatore Vega al suo 14° lancio consecutivo.

Il successo, in attesa del lancio di qualifica di Vega C previsto nei primi mesi del 2020, conferma, “in un contesto di mercato competitivo e in forte crescita, la leadership mondiale di Avio nel settore dei piccoli lanciatori e la capacità di soddisfare le richieste di clienti sempre più esigenti”. “Siamo particolarmente felici perché Prisma è una missione tutta italiana che testimonia la capacità di fare sistema e le forti competenze di tutta la filiera italiana dello spazio”. Afferma Giulio Ranzo, ceo di Avio, sottolineando come il volo sia un altro passo importante per l’industria spaziale italiana e “rafforza la capacità di accesso autonomo allo spazio dell’Europa, in particolare nelle orbite basse dove operano i satelliti di Osservazione della Terra.”

Dopo aver inviato a Terra il primo segnale di collegamento, il satellite affronterà tre mesi di verifiche che lo porteranno a essere pienamente operativo dalla metà del prossimo giugno. L’intero programma è costato 126 milioni di euro e avrà notevoli ricadute sia industriali che scientifiche a beneficio di tutti i cittadini del Pianeta. “Prisma ha portato in orbita la capacità del sistema Italia di fare spazio e rappresenta la prima missione iperspettrale in Europa – ha commentato il Commissario Straordinario dell’Agenzia Spaziale Italiana Piero Benvenuti – come tale, rappresenta un’occasione unica per lo sviluppo di know how avanzato e per la sperimentazione del contributo innovativo atteso dai dati iperspettrali nel settore delle applicazioni di osservazione della Terra. Prisma, inoltre, assume un ruolo strategico nella prospettiva di una futura missione operativa iperspettrale nell’ambito delle missioni Sentinel del programma europeo Copernicus”.

Il satellite Prisma andrà a completare l’offerta attuale nel segmento spaziale di Osservazione della Terra dell’Agenzia Spaziale Italiana, finora essenzialmente basato sui radar ad apertura sintetica della costellazione Cosmo-SkyMed, con un sensore ottico iperspettrale innovativo, in grado di acquisire immagini della superficie terrestre contenenti informazioni sulla composizione chimico-fisica degli oggetti presenti nella scena osservata e quindi di fornire un contributo informativo unico per diverse applicazioni.

Il satellite è stato realizzato da un Raggruppamento Temporaneo di Imprese, guidato da Ohb Italia, responsabile della missione e della gestione dei tre principali segmenti (terra, volo e lancio), e Leonardo, che ha realizzato la strumentazione elettro-ottica iperspettrale, oltre a diversi equipaggiamenti di bordo, come i sensori d’assetto e il pannello solare. A definire ancor meglio il profilo nazionale è il lancio come detto con il vettore dell’Agenzia Spaziale Europea Vega, prodotto da Avio. Il centro di controllo della missione è stato realizzato da Telespazio (Leonardo 67%, Thales 33%) al Fucino, mentre l’acquisizione e l’elaborazione dei dati avverrà dal Centro Spaziale di Matera.

“La tecnologia di Leonardo è il cuore di questa missione: la nostra telecamera iperspettrale, la più evoluta e più potente al mondo, doterà l’Italia della capacità di studiare il Pianeta come mai prima è stato possibile – ha commentato Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo – Il nostro Centro del Fucino seguirà la messa in orbita e i primi test di funzionamento fino a garantire alla comunità scientifica l’accesso a dati preziosi per lo sviluppo sostenibile. Leonardo mette tutto il proprio impegno in questa grande sfida, con l’energia, le competenze e la dedizione di donne e uomini che aprono nuove strade di innovazione tecnologica.”

“Il lancio di Prisma conferma le capacità sistemistiche di Ohb Italia che, grazie alla realizzazione di questa missione – ricorda Roberto Aceti, amministratore delegato di Ohb Italia – dispone di competenze uniche in Europa per realizzare nuovi progetti, già allo studio, che avvicineranno sempre di più lo spazio alle esigenze dei cittadini”. Una volta operativo darà un contributo fondamentale al monitoraggio dell’inquinamento e dei cambiamenti ambientali e supporterà la gestione delle risorse naturali e delle emergenze. La tecnologia iperspettrale di cui è dotato permette di vedere più dell’occhio umano e di riconoscere non solo le forme degli oggetti ma anche quali elementi chimici contengono.

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