Il pranzo ufficiale nella sala del trono al al Rocher di Monaco è forse la tappa più particolare del viaggio europeo di Xi Jinping. Per la prima volta un presidente cinese è entrato nel principato – accoglienza di gala, Alberto II e la principessa Charlène, ma anche le principesse Caroline e Stéphanie, a tavola con altre tre dozzine di ospiti, tutti a rendere onore a Xi e alla consorte Peng Liyuan. Perché Pechino ha un interesse diretto per il principato di lusso francese?
Ci sono le relazioni (aperte nel 1995) da tenere per interessi sulle quote d’azionariato della Societé des Bains de Mer et Cercle des Etrangers (Sbm, proprietaria di beni di lusso come il Casinò, l’Opéra e l’Hôtel de Paris, e una partecipazione in Lvmh) dove anni fa è entrato il Galaxy Entertainment Group di Lui Che-Woo (membro del Comitato permanente della Conferenza consultiva politica del popolo cinese). Ci sono i contatti nel mondo della nautica con lo Yacht Club per replicare qualcosa di simile con cui soddisfare il numero di ricchi cinesi, decuplicato negli ultimi dieci anni. O ancora le best practice ambientali monegasche, spinte dal principe Alberto anche tramite la fondazione FPA2 che Pechino vuol usare da esempio (e su cui investe ed è pronta a investire ancora). Oppure le collaborazioni in ambito culturale (i viaggi in Cina della Filarmonica e le esibizioni dei Les Ballets de Monte-Carlo alla Guangzhou Opera House, la mostra “Princes et Princesses de Monaco: a European Dynasty (13th–21st century” su Grace e i Grimaldi ospitata nella Città Proibita e inaugurata la scorsa estate proprio da Alberto).
Ma il punto vero dell’interesse cinese per Monaco è il 5G. A settembre del 2018 Monaco Telecom e Huawei hanno firmato un accordo per trasformare il piccolo principato sulla Costa Azzurra nel primo paese al mondo completamente coperto dalla nuova tecnologia delle trasmissioni dati: il programma si chiama “5G Smart Nation”. Poi, Martin Peronnet, general manager di Monaco Telecom e Weiliang Shi, omologo di Huawei France, hanno rinnovato l’intesa firmando un altro memorandum of understanding per l’implementazione dei servizi Smart City a Montecarlo.
Alla firma di quest’ultima intesa, il 27 febbraio 2019, durante il Mobile World Congress di Barcellona, il gm Weiliang usava termini come “cooperazione”,” innovazione tecnologica”, “sviluppo” e sembrava di sentire risuonare la semantica classica che la Cina sceglie per questo genere di documenti che segnano “una partnership strategica”, come ha scritto Huawei sul suo sito. La stessa che per esempio è inserita in un passaggio nevralgico del principale dei memorandum che l’Italia ha firmato con la Cina nei giorni scorsi.
A metà di pagina 3 del MoU che il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha firmato due giorni fa, c’è scritto che l’adesione dell’Italia alla Nuova Via della Seta – cuore del documento – permetterà lo “sviluppo della connettività infrastrutturale, compresi aspetti quali le modalità di finanziamento, l’interoperabilità e la logistica, in settori di reciproco interesse (quali strade, ferrovie, ponti, aviazione civile, porti, energia – incluse le energie rinnovabili e il gas naturale – e telecomunicazioni)”.
Il 5G è il futuro delle telecomunicazioni, quello che permetterà lo sviluppo dei sistemi di Internet of Things e l’implementazione dei Biga Data e del Cloud, trasformando, tra le altre cose, le città in Smart City, come punta a fare Montecarlo con Huawei. Il governo italiano assicura che appesantirà la golden power per proteggere questo territorio dalla Cina, contro cui gli Stati Uniti hanno costruito un fronte ad excludendum per tenere fuori Huawei e le altre aziende cinesi accusata di penetrare il mercato con l’obiettivo dello spionaggio, e dunque del rafforzamento globale del Dragone. Pechino, e la rapida visita di Xi a Monaco ne è dimostrazione, è però interessatissima al settore.
Il viaggio europeo di Xi, passato per Monaco e iniziato dall’Italia, si concluderà con un incontro di alto livello organizzato dal presidente francese Emmanuel Macron (tra i due, e rispettive consorti, c’è già stata la cena informale preparata dallo chef dell’Eliseo Guillaume Gomez alla Villa Kérylos di Beaulieu-sur-Mer): domani il capo di stato francese vedrà Xi a Parigi, dove ha richiesto la presenza del presidente della Commissione Ue e della Cancelliere tedesca anche per sottolineare lo spirito diverso dell’incontro, sotto egida europea, rispetto al “rischioso” bilateralismo italiano.
(Foto: Huawei.com, Press Events)