Per la prima volta, nel 2018, la raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici ha superato le 300 mila tonnellate, con una crescita del 5% rispetto all’anno precedente. Migliora la raccolta media pro capite che si attesta a oltre 5 Kg per abitante. La Valle d’Aosta si conferma la regione più virtuosa del Paese. Al centro spicca la Toscana; al sud la Campania. Sono questi alcuni dei dati contenuti nel “Rapporto Annuale 2017 sul sistema di ritiro e trattamento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche in Italia”, presentato ieri a Milano, a cura del Centro di Coordinamento Raee.
“Si tratta di un risultato significativo”, ha commentato il presidente del Centro di Coordinamento Raee Giorgio Arienti, “ma il percorso per raggiungere i target fissati dall’Unione Europea è ancora lungo e non privo di ostacoli, a partire dal perdurare di una disomogeneità territoriale dei sistemi di raccolta, che oscillano da realtà di eccellenza a strutture del tutto insufficienti a soddisfare le esigenze della popolazione”. Aumenta anche la rete delle infrastrutture sul territorio nazionale che comprende oltre 4 mila 200 centri di raccolta. Gli accordi di programma tra il Centro di Coordinamento Raee, i produttori, i Comuni, i gestori della raccolta dei rifiuti e i distributori, anche attraverso una costante attività di sensibilizzazione dei cittadini, hanno permesso di intraprendere un cammino virtuoso per conseguire gli obiettivi di raccolta sempre più ambiziosi: al 1 gennaio 2019 il tasso minimo di raccolta previsto è del 65% del peso medio delle apparecchiature immesse sul mercato nei tre anni precedenti; nel 2018 l’immesso al consumo è stato di circa 950 mila tonnellate.
La raccolta di questi rifiuti avviene in modo differenziato sulla base di cinque raggruppamenti, che corrispondono alle diverse esigenze di trattamento e riciclo dei materiali in essi contenuti. Nel 2018 quasi un terzo della raccolta è costituita dai “grandi bianchi” (lavatrici, lavastoviglie, cucine, ecc.) con oltre 100 mila tonnellate e un più 6% rispetto al 2017. Seguono le apparecchiature refrigeranti (frigoriferi, congelatori, condizionatori, ecc. con 84 mila tonnellate), i piccoli elettrodomestici e dell’information technology (63 mila tonnellate e un più 13,5%); calano del 3% televisori e monitor; crescono del 9% e sfiorano le 2 mila tonnellate le sorgenti luminose (neon, lampade a risparmio, ecc.).
A livello territoriale rimane il divario tra il Sud e il resto del Paese. Nelle regioni del Nord, ad eccezione del Piemonte, la raccolta cresce del 3,6% con punte di eccellenza in Liguria con oltre 11,5%: La Valle d’Aosta rimane la più virtuosa con 10 chilogrammi e mezzo per abitante, seguita da Emilia Romagna e Trentino, rispettivamente con 7,5 e 7,3Kg. Al Centro la raccolta cresce di oltre il 7%, con andamenti positivi in tutte le regioni ad eccezione dell’Umbria, che registra una leggera flessione. La media pro capite sale ad oltre il 5,3 kg per abitante; particolarmente positivo il dato delle Marche con un incremento dell’11%. La raccolta migliora anche al Sud, con un incremento del 5,5%. La migliore performance è della Sardegna con un più 9%, seguita da Puglia (8,6%) , Calabria (7,2%) e Campania (6%). In controtendenza il Molise che fa registrare un calo della raccolta di oltre il 9%.
“Il Centro di Coordinamento Raee”, ha concluso Arienti, insieme a produttori e consorzi, continueranno ad impegnarsi, come hanno sempre fatto negli ultimi quindici anni, offrendo un contributo concreto alla transizione verso l’economia circolare. Siamo certi che il ministero dell’Ambiente sarà al fianco dell’industria virtuosa per arginare i fenomeni illegali e potenziando i controlli lungo tutta la filiera”.