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Elezioni Israele. La conferma di Netanyahu, la rivelazione di Gantz e il crack dei laburisti

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Si sono appena chiusi gli spogli per le elezioni israeliane tenutesi nella giornata di ieri. Dopo una campagna elettorale particolarmente sentita – in particolare a causa delle vicende giudiziarie che pesano su Benjamin Netanyahu – al Pm sarà probabilmente dato l’incarico di formare un nuovo governo. In ogni caso, nonostante la rivalità che caratterizza i due partiti principali, i risultati fanno emergere un dato lampante: le priorità di Israele sono le stesse di Gantz e Netanyahu: sicurezza e crescita economica. Lo conferma a Formiche.net l’Ambasciatore di Israele in Italia Ofer Sachs.

LE PAROLE DELL’AMBASCIATORE

Secondo quanto rivelato a Formiche.net dall’Ambasciatore Israeliano a Roma, Ofer Sachs: “le principali priorità del governo entrante, indipendentemente dalla sua esatta composizione, sono la protezione della sicurezza dei cittadini israeliani e la promozione di una crescita economica guidata dal settore tecnologico”. Ebbene non è un segreto che, quando si tratta di sicurezza, non ci siano particolari divisioni interne tra i partiti che formano il mosaico della Knesset, il parlamento israeliano. Con la minaccia iraniana alle porte della Siria, il rafforzamento quotidiano della milizia terroristica di Hezbollah, nonché la delicata questione che circonda la presenza di Hamas a Gaza, i cittadini dello stato ebraico hanno deciso di promuovere le compagini politiche più attente alla sicurezza. “Israele è una democrazia vivace”, afferma Sachs “e, come in passato, la Knesset rifletterà il variopinto arcobaleno della società”.

IPOTESI DI GOVERNO

La maggior parte dei partiti di destra entrati a far parte del nuovo legislativo (ovvero tutti tranne l’indeciso Yisrael Beiteinu) hanno già dichiarato di voler sostenere la figura di Netanyahu alla carica di primo ministro. Kulanu, Unione di destra, Shas e United Torah Judaism hanno catalizzato 25 seggi, che uniti ai 35 del Likud formano una maggioranza pulita di 60 seggi, quella richiesta per formare un nuovo esecutivo. Naftali Bennett e Ayelet Shaked del partito Hayamin Hehadash, così come il partito di estrema destra Zehut guidato da Moshe Feiglin, e Gesher guidato da Orly Levi-Abekasis non hanno passato la soglia di sbarramento. Nel blocco di centro-sinistra, invece, le parti che sono entrate nella Knesset sono Kahol Lavan, Hadash-Ta’al, Labour, Meretz e Lista Araba Unita-Balad. Il capo dell’Unione di destra Rafi Peretz sembrerebbe aver chiesto per il suo partito le cariche di ministro della Giustizia e quella dell’Istruzione, mentre Lieberman è ancora indeciso se unirsi alla maggioranza o se – in virtù dei dissapori con Netanyahu – far parte di un’opposizione spostata a sinistra. Nessuna dichiarazione pervenuta alla stampa, invece, da parte dei laburisti, alcuni dei quali hanno espressamente richiesto ad Avy Gabbay di farsi da parte. Si tratta del peggior risultato di sempre, che potrebbe condurre ad un eventuale futura alleanza con l’esigua rappresentanza del partito di sinistra Meretz.

I PRIMI COMMENTI

Il Cancelliere austriaco Sebastian Kurtz e il primo ministro Indiano Narendra Modi sono stati i primi leader mondiali a congratularsi con Netanyahu. A seguire è arrivato anche il Tweet del ministro dell’Interno Matteo Salvini, che sul social ha augurato “Buon lavoro all’amico Bibi Netanyahu e un abbraccio al popolo di Israele”.

(Credits foto Sharon Revivo pubblicata su Account Instagram di Benjamin Netanyahu)

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