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Il futuro dei centristi italiani e il ruolo di Mara Carfagna. Una provocazione (e i possibili scenari)

Carfagna

Una pagina Facebook satirica della galassia di +Europa. Un post ironico, o forse no, che invoca Mara Carfagna (qui l’analisi di ieri di Formiche.net a firma di Corrado Ocone). La frase “we have dream” e sotto una foto della deputata azzurra candidata alle europee con i colori del partito oggi guidato da Benedetto Della Vedova. E poi i like, i commenti a favore, le condivisioni. Non c’è niente di vero ovviamente, solo una provocazione, una battuta da social network ma che la dice lunga sul clima che si respira in quello che rimane della confusa galassia liberale e popolare italiana. E soprattutto su quello che potrebbe accadere a partire da giugno.

Da un lato Forza Italia, in crisi d’identità e non solo in vista delle Europee del prossimo 26 maggio, dall’altro +Europa alla prese con un obiettivo che si preannuncia difficilissimo da raggiungere: il 4% necessario per varcare le soglie del prossimo Parlamento europeo. In mezzo una necessità indicata da molti osservatori, a maggior ragione oggi che si intravede lo spostamento più sinistra del Partito democratico di Nicola Zingaretti: quella di un soggetto politico nuovo che raccolga l’esperienza e l’impegno dei liberali e popolari italiani. Un soggetto centrista o, meglio, non estremista in quest’epoca caratterizzata dalla presenza di forze politiche sempre più radicali. Prospettiva che interroga in particolare il centro di quello che fu il centrodestra italiano, a cominciare dalla parte di Forza Italia – per dirla con le parole di un deputato azzurro – che non intende passare né con la Lega di Matteo Salvini né con Giorgia Meloni. Che ha appena ottenuto l’adesione, e la candidatura alle europee, della ex berlusconiana Elisabetta Gardini e che presto potrebbe trasformare i suoi Fratelli d’Italia in un partito d’impostazione più chiaramente conservatrice insieme al governatore della Liguria Giovanni Toti.

“Si vince al centro e Forza Italia può rappresentarlo. Però deve cambiare”, ha sintetizzato oggi il responsabile economico azzurro Renato Brunetta intervistato dal Corriere della Sera. A cui il deputato forzista ha affidato un messaggio chiaro: “A Salvini, Meloni, TotiFitto dico auguri. Però quella non è la nostra strada. Basta con il doppio forno”. Il ritorno del centro – come ci ha detto un importante esponente di +Europa – nel senso di un’area politica non estremista e del buon senso cui potrebbero aderire pure altri soggetti. Ad esempio l’Udc di Lorenzo Cesa, candidato alle europee con Forza Italia nella circoscrizione meridionale, o le Energie per l’Italia di Stefano Parisi. Se ne parlerà comunque dopo il 26 maggio quando il quadro sarà un po’ più chiaro e si dovranno per forza di cose scoprire le carte in tavola. Cosa ne sarà di Forza Italia – che nel frattempo ha incassato pure l’addio del sindaco di Catania Salvo Pogliese – e della leadership di Silvio Berlusconi? Partirà davvero il nuovo soggetto conservatore di Meloni e Toti? E +Europa che tipo di percorso seguirà?

Domande al momento senza una risposta chiara, ma intanto c’è chi scherza, e forse sogna, Mara Carfagna leader dei moderati e degli europeisti italiani.

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