Skip to main content

Da Juncker non accettiamo lezioni, il Dl crescita funzionerà. Parla Licheri (M5S)

L’Europa può arrabbiarsi quanto vuole ma il governo andrà avanti per la sua strada, senza guardarsi troppo indietro. La visita di ieri del presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, ha lasciato i suoi strascichi, tra le preoccupazioni crescenti di Bruxelles per la tenuta dei conti italiani e l’assenza di Pil e una costante scarsa sintonia (al netto dei convenevoli da cerimonia) tra Italia e Ue. Ma tutto questo, dice a Formiche.net Ettore Licheri, senatore a Cinque Stelle e presidente della commissione per le Politiche Ue, importa fino a un certo punto. Per il governo gialloverde, di cui il M5S è azionista al 50% con la Lega, l’imperativo è andare avanti per tentare di riaccendere il motore del Pil (qui l’articolo odierno con i dati Istat sulla ricchezza delle famiglie). E poi, le elezioni europee sono alle porte e la nomenklatura europea potrebbe presto cambiare.

“Juncker? Rappresenta il passato, l’Europa delle disuguaglianze sociali, l’Europa delle banche franco-tedesche , l’Europa dei tagli alla politica agricola, dello smantellamento dei diritti sociali”, premette Licheri. “Juncker ha chiesto scusa alla Grecia ma questo non lo esonera dai suoi fallimenti errori nelle politiche di investimento e di gestione condivisa dei flussi migratori. Purtroppo quest’uomo comandava una squadra di burocrati che ha allontanato i cittadini dalle istituzioni europee e ci vorranno anni prima di riconquistare questa fiducia perduta.  Il Movimento 5 Stelle lavorerà perché a Bruxelles questo fossato istituzionale possa essere colmato prima possibile”.

L’Europa, in ogni caso, avrà anche le sue colpe ma questo non esenta certo l’Italia dal fare di tutto per tornare a crescere per rimettersi al più presto in carreggiata. Domani, dopodomani al massimo (se non ci saranno cause di forza maggiore, si veda alle tensioni su Giovanni Tria) il governo approverà il decreto crescita. Un provvedimento che a detta del senatore pentastellato “garantirà un habitat ideale per la futura crescita delle nostre aziende: miglior accesso al credito di impresa, tutela dei marchi storici Made in Italy, formazione, investimenti, nuova finanza di impresa, tutti interventi che mirano a favorire e promuovere le nostre iniziative industriali ed imprenditoriali. Mi chiedo, come non appoggiare un provvedimento che il paese attendeva da anni?”.

Misure che per forza di cose dovranno produrre dei risultati, pena la possibilità che la stessa Ue imponga una correzione dei conti all’Italia. Scenario che il Movimento respinge nettamente. “Nessuna manovra correttiva, per carità, significherebbe imporre più tasse agli italiani e più tagli lineari alla spesa sociale. La storia ci dice che queste ricette sono fallimentari, azzerando i consumi e deprimono la crescita di una nazione”, spiega Licheri. Il quale propone la ricetta. “Le leve della ripresa devono invece correre attraverso il rilancio degli investimenti e della occupazione. Avete notato tutti  quanto in questi mesi il governo abbia lavorato per il settore delle esportazioni. Siamo riusciti finalmente a riprenderci nei mercati internazionali quel ruolo che competeva alle nostre aziende: la partecipazione attiva dell’Italia nella Belt and Road con la Cina e la presentazione che l’altro giorno Luigi Di Maio ha fatto a New York del suo piano straordinario del Made in Italy stanno a dimostrare che l’Italia oggi non si accontenta più delle briciole lasciate dagli altri Paesi membri dell’Ue”.

×

Iscriviti alla newsletter