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Gli euroscettici hanno ottenuto l’effetto opposto. Mattarella parla di europeismo

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Relazioni Italia-Francia tra crisi diplomatica appena trascorsa, multilateralismo, elezioni europee e terrorismo. Sono questi solo alcuni dei punti affrontati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un’intervista rilasciata alla rivista trimestrale francese Politique Internationale a fine febbraio e pubblicata oggi. “Lungi dal provare estraneità, come vorrebbero far credere alcuni, gli europei provano un senso di appartenenza crescente. E paradossalmente, all’origine di questo rinnovato interesse vi sono i movimenti euroscettici. A forza di denigrare le istituzioni e le politiche europee, sono riusciti a mobilitare nuovamente gran parte della popolazione”, ha sottolineato Mattarella al giornalista Richard Heuze sull’ondata di euro-scetticismo che negli ultimi tempi e con l’avvento del populismo ha preso piede in Italia e, più in generale in Europa.

LA CRISI DIPLOMATICA

Dagli attriti sul caso libico fino ad arrivare ai gilet jaunes, negli scorsi mesi Roma e Parigi hanno attraversato un momento particolarmente complicato. Momento che, in ogni caso, secondo il Presidente avremmo definitivamente gettato alle nostre spalle, riportando i rapporti all’originaria reciproca assistenza: “Il Forum economico che si è tenuto il 1° marzo a Versailles, e che ha riunito le organizzazioni degli imprenditori dei nostri due paesi, la Confindustria e il Medef, ha dimostrato che i nostri rapporti di lavoro non hanno subito lacerazioni”, ha aggiunto Mattarella.

TERRORISMO ED ESTRADIZIONI

“Penso che i nostri due Paesi, tanto vicini per cultura giuridica e per storia, sapranno trovare un accordo su una questione delicata come quella delle estradizioni. Il nostro Paese ha sofferto molto durante quelli che si sogliono definire gli ‘anni di piombo’”. Così il Presidente della Repubblica italiana sulla questione, spinosa, dei diversi ex militanti e terroristi italiani degli anni di piombo che negli anni hanno trovato “rifugio” in Francia. Un tema complesso che ha visto rinnovarsi l’attenzione sulla questione dopo l’arresto di Cesare Battisti e la sua estradizione. “Siamo riusciti a sconfiggere il terrorismo senza mai derogare in alcun modo alle regole della democrazia e alle garanzie di diritto. In particolare, non abbiamo mai fatto ricorso alla legislazione di emergenza. Ecco perché oggi l’esigenza di giustizia è così fortemente sentita dal popolo italiano”, ha continuato il Presidente.

ELEZIONI EUROPEE IN ARRIVO

“Sono 40 anni che il Parlamento europeo è eletto a suffragio universale diretto ma, per la prima volta, stiamo assistendo a una vera e propria campagna elettorale pan-europea nel senso pieno del termine. Non si tratta cioè di 27 campagne elettorali separate, bensì di un unico dibattito in un’unica arena, cui prendono parte leader e partiti politici di tutti i Paesi”, ha sottolineato Mattarella. Secondo il Presidente, dunque, le persone, sempre più interessate a ciò che gli accade intorno sentono ancora di più il senso di appartenenza de il “destino comune”.

IL RUOLO MEDITERRANEO

Maggiore attenzione al Mediterraneo e all’Alleanza Atlantica. Secondo Mattarella “l’Unione europea deve esercitare appieno il suo peso politico per creare le condizioni per la pace e la stabilità, lo sviluppo e il rispetto dei diritti umani. Il Mediterraneo non deve tornare ad essere, come al tempo della ‘guerra fredda’, il teatro delle rivalità fra potenze regionali o globali, soprattutto se queste potenze sono paesi europei”. E ancora: “Numerose iniziative europee – dall’Unione per il Mediterraneo ai partenariati di vicinato – si sono gradualmente arenate senza che si facesse nulla per impedirlo. È un grave errore cui occorre rimediare” afferma il Capo dello Stato e, inevitabilmente il pensiero corre su ciò che sta accadendo il Libia.

IL VIRUS DELL’ANTISEMITISMO

Mentre gli episodi di intolleranza continuano a fare da corollario ad una situazione che, nel tempo, ciclicamente, riporta alla luce il germe dell’antisemitismo, Mattarella mette in chiaro la sua posizione: “L’antisemitismo è un vero e proprio veleno. Agisce come un virus estremamente pericoloso, in grado di infiltrarsi nel tessuto sociale delle democrazie. Un virus che malauguratamente, nonostante gli sforzi delle società europee, non è mai stato completamente debellato. La lotta contro l’oblio e la valorizzazione della memoria sono gli unici anticorpi in grado di sconfiggere le terribile malattia di antisemitismo”.

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