Mentre gli alleati americani mettono in guardia tutti i Paesi Nato e, in particolare l’Italia, sui pericoli di affidarsi ad aziende tecnologiche cinesi e, soprattutto a Huawei nell’ambito delle telecomunicazioni (e nel 5G in particolare), a Roma il sistema di videosorveglianza in due quartieri è stato installato proprio dalla ditta di Shenzen. San Lorenzo e l’Esquilino – due aree del centro della Capitale – presto saranno sotto l’occhio attento delle telecamere anti-vandali made in China.
Si tratta di una collaborazione con il Campidoglio nata già sul finire dello scorso anno e che portò all’installazione dello stesso tipo di telecamere su un’area del parco archeologico del Colosseo. L’esperimento, dunque, continua ed è destinato ad estendersi in futuro anche in altre zone della città. Questa volta a finire sotto la lente sono due quartieri centrali di Roma dove, a breve, saranno installati i nuovi sistemi di sicurezza.
Telecamere intelligenti, in grado di “pedinare” il presunto autore di un reato o, addirittura, riconoscere persone con precedenti, il segnale che il sistema sarà collegato con le banche dati delle nostre forze dell’ordine. Le immagini saranno infatti trasmesse in diretta alle forze di sicurezza che, in questo modo, potranno intervenire.
L’annuncio è stato dato questa mattina dalla sindaca di Roma, Virginia Raggi, durante la presentazione della tappa romana del Mondiale di Formula-E. Huawei, infatti, fornirà telecamere anche sul tracciato del circuito cittadino dell’Eur, dove si svolgeranno le gare il prossimo 13 aprile. “Le nuove telecamere – ha spiegato oggi Luigi De Vecchis, presidente di Huawei Italia – garantiranno sicurezza a più livelli. Possono essere utilizzate per l’ordine pubblico,
come nel caso di episodi di vandalismo su monumenti o opere d’arte, o anche per la tutela ambientale, come per esempio il monitoraggio degli alberi più a rischio”. “In questo modo non solo si può intervenire più tempestivamente, ma addirittura si possono prevedere alcuni tipi di eventi”, ha sottolineato De Vecchis. La decisione è destinata comunque a far discutere.