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La bomba Strache riguarda anche noi (soprattutto Salvini)

Heinz-Christian Strache lascia il suo incarico di vice primo ministro in Austria e si dimette da leader dell’Fpö a seguito del video (girato nel 2017) in cui si lascia andare ad indecenti (ed illegali) promesse verso una presunta figlia di un oligarca russo.

Il video esce oggi con evidente intento di colpire il partito di Strache alla vigilia delle Europee, ma questo non ridimensiona in alcun modo la gravità delle affermazioni che sono là contenute (e che riguardano anche l’attuale segretario del partito, anche lui subito costretto a lasciare il posto).
Questa vicenda apre scenari nuovi, pone interrogativi seri e riguarda anche l’Italia, poiché il partito Fpö ha nella Lega di Matteo Salvini il suo “alleato” più importante a livello europeo.

Gli scenari nuovi attengono agli equilibri politici interni all’Austria, poiché Fpö ha raggiunto il 26 % dei voti alle ultime elezioni (2017) ed è quindi essenziale per tenere in vita la maggioranza di governo del cancelliere Kurtz. Insomma sarà importante capire se il colpo è così forte da imporre la fine della legislatura o se invece il primo ministro valuterà che esistono le condizioni per continuare.

Poi ci sono interrogativi di prima grandezza, che ruotano intorno a due aspetti essenziali. Il primo è facilmente riassumibile con una domanda: ma che razza di gente è questa, se riesce ad usare espressioni come quelle di Strache? Siamo molto oltre l’accettabile quota di opportunismo implicita nella dura lotta per il consenso, siamo alla svendita di ogni dignità politica e morale in nome dei voti, siamo all’indecenza eletta a sistema di vita.

Certo, quel video è girato all’insaputa del diretto interessato. E non va mai dimenticato un principio garantista che deve valere per tutti, quello secondo cui un conto è dire qualcosa di sconveniente e ben altro è fare qualcosa di sconveniente. Rimane però il fatto che le parole di Strache sono già di per sé sufficienti per espellerlo a vita dall’agone politico, indipendentemente dalle eventuali responsabilità penali.

Il secondo aspetto, non meno rilevante, attiene al rapporto (tutto da dimostrare) con finanziamenti di origine russa. Su questo punto molto si è scritto (e non solo relativamente all’Austria) ed occorre quindi essere molto chiari: l’indipendenza della politica in Europa è un bene non negoziabile, cui tutti (nessuno escluso) debbono attenersi. Su questo aspetto tutti gli strumenti legali debbono essere utilizzati perché ne va del l’essenza stessa della democrazia.

Quindi governi, forze dell’ordine, magistrati, intelligence e società civile debbono essere mobilitati a tutti i livelli per difendere la politica europea da interessate attenzioni di questa o quella potenza straniera. Infine c’è l’aspetto italiano, giacché il legame tra Fpö e Lega è forte ed esibito (si veda la foto su Twitter di Salvini e Strache a giugno 2018 a Roma). Nessuno può dire a Salvini che lui deve rispondere dei comportamenti del suo alleato, ma tutti possono pretendere dal leader della Lega parole chiare sul punto. Quindi attendiamo fiduciosi.



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