È UN GRAN GIORNO
Difficile essere di cattivo umore, a dispetto della pioggia caduta su Roma, in questo lunedì mattina post elettorale. La Lega di Matteo Salvini ha ottenuto un risultato importante, che la proietta come una delle forze politiche di maggior peso in Europa. Non può e non deve dunque stupire l’ottimismo di Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro sponda Carroccio, ispiratore della quota 100 sulle pensioni, che sprizza un po’ da tutti i pori quando gli si chiede un commento a caldo sul voto europeo.
“Siamo veramente soddisfatti, abbiamo raggiunto livelli impensabili. Questo è un gran giorno. Siamo il primo partito in Italia e in alcune province abbiamo raggiunto addirittura il 40%, soprattutto nel Lazio. Il voto di ieri rappresenta un forte fortissimo messaggio alla politica tutta: vogliamo prenderci regioni, comuni e governare nel miglior modo possibile”.
UN VOTO DI CAMBIAMENTO
Durigon non esita a parlare di un vero e proprio effetto Salvini che ha dato al partito fondato da Umberto Bossi una spinta propulsiva mai vista prima. “Vorrei far notare come la Lega abbia ottenuto grossissimi risultati anche sulle preferenze e su preferenze inserite in lista solo un mese prima, praticamente a ridosso delle elezioni. Questo è un segno del grandissimo lavoro che è stato fatto da Salvini e da tutto il suo staff”. Finiti i fuochi d’artificio però ci si può anche lasciare a un’analisi più lucida del voto Ue. “Quello a cui abbiamo assistito non è qualcosa di rivoluzionario, come qualcuno crede, semmai un voto di cambiamento, come è stato in Francia con Marine Le Pen. In queste settimane alla Lega è stato detto di tutto, ci hanno chiamato in tutti i modi. Ma non siamo nulla di tutto questo, anzi le dico di più. Siamo un partito che crede nell’Europa ma non in questa Europa. Siamo europeisti e proprio per questo vogliamo cambiare questa Ue. Guardiamo anche all’apertura delle Borse questa mattina, non c’è stato nessun tracollo, nessun tonfo. Gli stessi mercati hanno capito che non siamo, come dire, pericolosi. Cambiare i trattati non vuol dire non credere a un progetto europeo”
IL RAPPORTO CON I 5S
In mezzo a tutto questo ottimismo, c’è però spazio per quella che è un po’ la domanda di queste ore (al netto delle rassicurazioni dello stesso Salvini). Che ne sarà del rapporto con il Movimento Cinque Stelle, ora che i grillini sono stati sorpassati dal Pd? Durigon sa bene che la questione è delicata. “La Lega vuole governare e rilanciare questo Paese e per farlo siamo pronti ad andare avanti con il Movimento, i nostri obiettivi sono e rimangono quelli che ci siamo prefissati. A livello europeo, i giochi verranno fatti sui numeri, dobbiamo aspettare ancora un po’”.