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I pensionati, tartassati da Lega e M5S, si vendicheranno nelle urne

pensionati

Siamo entrati nelle due settimane in cui è vietato pubblicare sondaggi sulle ormai imminenti elettori. Ed è consentito, però, commentare quelli usciti sino a sabato scorso. Un elemento comune è che le tecniche di rilevazione non consentono di incorporare il Fattore ‘P’, ossia il voto dei pensionati. Non hanno neanche tenuto conto che nelle due settimane quando i partiti fanno il ‘porta a porta’ con i loro attivisti per farsi sentire vicini a quella che un tempo si chiamava la base e convincere gli indecisi, in questa campagna elettorale le associazioni dei pensionati (come avevano avvertito in autunno) non stanno con le mani in mano ma sono scese in campagna elettorale. In Italia ci sono 18 milioni di pensionati, di cui circa 7 milioni con trattamenti inferiori ai 1000 euro al mese. Un terzo delle imposte viene pagato da pensionati del pubblico impiego, i quali, però, rappresentano il 17% del totale dei pensionati. Sono numeri che pesano nell’agone elettorale.

Il Forum Pensionati che raccoglie 18 sigle (per un totale di 800.000 iscritti) ha inviato una circolare ai propri soci per invitare ciascuno di essi a trasformarsi in un attivista ed a diramare ai propri familiari ed amici documentazione per orientarne il 26 maggio: è, infatti, iniziata una vera e propria campagna che non farà piacere ai partiti di governo (e non solo). Già nella prima pagina si ricorda che la Lega ed il M5S hanno commesso ‘un furto’ ai danni pensionati e che, prima di loro, il Pd aveva iniziato la serie di operazioni per ‘fare cassa’ mettendo le mani in tasca alla categoria. Il materiale è particolarmente duro con la Lega sia perché gran parte dei pensionati con trattamenti superiori ai 2500 euro al mese in Piemonte, Lombardia e Veneto, sono stati aderenti, ed anche attivisti della Lega, sia in quanto in autunno, in occasioni pubbliche, il Sottosegretario Giancarlo Giorgetti avrebbe rassicurato che non ci sarebbero stati prelievi a danno dei pensionati. Si sentono traditi e consigliano di non votare il partito guidato da Salvini sino a quando non ci sarà un ‘ravvedimento operoso’: ossia rottura del ‘contratto di governo’ e cancellazione delle norme della Legge di Bilancio che ‘raffreddano’ l’indicizzazione e impongono un contributo di solidarietà.

Si sottolinea come la circolare Inps n. 62 del 7 maggio 2019, emanata dal commissario Pasquale Tridico, consulente ‘storico’ del vicepresidente del Consiglio e Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, parla di ‘riduzione’ e non di ‘contributo di solidarietà’, mostrando così le vera intenzione del provvedimento (‘togliere a chi ha pagato contributi per dare a chi non li ha mai versati’). Severissime le critiche ad un giornalista, ora alla corte del M5S visto che ha fatto poca carriera con il Pd, che viaggia da un talk show televisivo ad un altro sostenendo che “la parziale rivalutazione produrrebbe ai pensionati un danno di pochi spiccioli”.

A proposito si ricorda che i calcoli della Aps Leonida e dalla Uil concludono che a causa della parziale rivalutazione un pensionato con pensione lorda di 2.500 euro perde 131,32 euro nel triennio 2019-2021. Uno con pensione lorda di 3.000 euro perde 470,37 euro….Uno con pensione lorda di 3.500 euro perde 538,59 euro. E via crescendo. Si conclude che il prelievo forzoso complessivo ai pensionato (3,2 milioni di euro nel 2019) avrà destinazioni discutibili: servirà a pagare il 32% del reddito di cittadinanza e a coprire alcuni buchi legati alla assistenza e non alla previdenza.

In tutta Italia, migliaia di pensionati stanno raccogliendo ( entro il 15/07/19) la documentazione necessaria per le azioni legali di tutela, da presentare alle Corti dei Conti Regionali (se pensionati Inps pubblici) o ai Tribunali Civili (se pensionati Inps privati). Sabato scorso (11/05/19) anche l’Assemblea dell’Aps Leonida ha deciso di partire con azioni legali di tutela, ricorrendo alle sezioni della Corte dei Conti di Venezia, Trieste, Trento, Bolzano. Quanto potrà incidere la campagna dei pensionati sui risultati delle urne? La settimana scorsa, a Roma, nella sede della Fondazione Adenauer, esperti italiani e tedeschi si sono confrontati sul tema della comunicazione politica e risultati elettorali: il ‘porta a porta’ con parenti ed amici è il metodo che rende di più.

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