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Eurostorie di ordinario successo in tempo di Brexit

Il Regno Unito ha partecipato alle recenti elezioni europee in un clima incerto e paradossale, quello di un Paese che tre anni fa votò per uscire dall’Unione Europea, e che oggi è stato chiamato a votare per un Parlamento che non lo vedrà più protagonista.

Questo avviene in un momento storico difficile, segnato dalla crisi economica, dall’avanzata dell’euro-scetticismo e dall’instabilità internazionale. Fra criticità vere e ostacoli troppo spesso artificiosamente enfatizzati, lo spirito dei padri fondatori ha sconfitto populisti ed euroscettici.

L’Unione europea è sicuramente perfettibile ma è anche una scelta obbligata per i Ventisette paesi che la compongono perché diversamente, isolati e litigiosi, il rischio reale è di diventare irrilevanti nello scacchiere mondiale.

In tale scenario si sviluppano, intersecandosi ed interagendo, tredici “eurostorie di ordinario successo”. Tredici storie, ognuna scritta da un autore diverso, per raccontare i molteplici aspetti delle sfide e delle opportunità che oggi attendono l’Unione europea.

E’ questa l’idea alla base del volume curato da Francesco Tufarelli e da Monica Didò, che rappresenta il quarto contributo della collana ‘Quo Vadis Europa’ edita da Lithos. Gli autori sono entrambi europeisti di lungo corso, comunicatori, docenti, funzionari pubblici che si propongono di riflettere su un’Europa che, al di là delle diversità esistenti e delle difficoltà affrontate negli anni, pur sempre in maniera unitaria, non si è mai fermata di fronte alle sfide poste dalla competizione mondiale.

Le 13 “eurostorie”, spaziando tra diversi argomenti, trattano di legalità e trasparenza, come pure di cultura, formazione ed Erasmus, e analizzano le potenzialità di un’Europa digitale e gli sviluppi di politiche più radicate nel tempo, come la Politica agricola comune. Non manca poi lo spazio dedicato all’analisi del ruolo giocato dall’Italia, né quello per temi cruciali come bilancio, sicurezza e difesa. E ci sono pure momenti di riflessione sulla prospettiva di un’ “Europa sociale”.

Il libro, annovera i contributi di Paolo Acunzo, Mauro Antonelli, Maria Chiara Buttiglione, Saveria Cristiano, Roberta D’Ottavi, Silvia Grandi, Francesco Gualdi, Enzo Maria Le Fevre, Mario Marotta, Luisa Sacco, Gabriella Serino, Luisella Silvestri, Francesco Kamel, Cristiano Zagari, Simona Clivia Zucchett.


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