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Il futuro dell’intelligence nell’era del cyber spazio

In un’epoca di minacce multiformi alla sicurezza nazionale, incluse quelle nel cyber spazio, quale sarà il futuro dell’intelligence? Su questo tema, dalle innumerevoli sfaccettature, si terrà un convegno organizzato il 13 maggio prossimo, alle ore 9, presso l’auditorium del Rettorato nel Campus Universitario di Chieti.

IL CONVEGNO

“Nell’immaginario collettivo l’intelligence richiama scenari di spy-story e intrighi internazionali per trame cinematografiche – spiega Antonio Teti, docente di Cyber Intelligence e Cyber Security e responsabile del Settore Sistemi Informativi e Innovazione Tecnologica dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti e Pescara, nonché promotore dell’iniziativa – ma la realtà è ben diversa”.
A discuterne – dopo i saluti istituzionali saranno portati dal magnifico rettore dell’ateneo abruzzese, Sergio Caputi, dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e dal deputato Antonio Zennaro, componente del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (Copasir) – saranno una serie di speaker provenienti dal mondo delle istituzioni, dei think tank e dell’accademia.

GLI SPEAKER

Oltre allo stesso Teti, interverranno il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo, il vice direttore dell’Aise Giovanni Caravelli, l’ex capo della Cia in Italia Robert Gorelick, il direttore di Limes Lucio Caracciolo, il direttore del master in Intelligence dell’Università della Calabria Mario Caligiuri e Ferdinando Munno, vice comandante del Comando Interforze per le Operazioni Cibernetiche del ministero della Difesa, il Cioc.

IL COMMENTO DI TETI

“L’intelligence”, commenta Teti, “è un autentico settore scientifico, fatto di studi, ricerche ed attività di reperimento ed analisi delle informazioni, con particolare riferimento a quelle fruibili nel cyberspace. L’informazione è potere, e il possesso del maggior numero delle stesse può determinare in ambito economico, politico e di sicurezza nazionale, la costruzione di previsioni per l’identificazione, da parte dei vertici decisionali, delle decisioni migliori da assumere. Le relazioni internazionali, le attività commerciali, la propaganda politica ed ogni singola vicenda che si consuma all’interno di ogni nazione, sono tutte impregnate di attività di intelligence”.

IL RUOLO DELL’INTELLIGENCE

Per il professore dell’Unich, lo scopo del convegno, “è quello di far comprendere quale sia la portata del valore e dell’utilizzo delle informazioni in uno scenario mondiale, come quello attuale, di particolare instabilità, cercando di delineare quali possibili scenari ci attendono in futuro. Una definizione che ritengo particolarmente rispondente sul significato dell’intelligence – conclude il docente – è quella di Robert Gates, già direttore della Cia, secondo il quale il compito più difficile che ci compete in intelligence è quello di vedere il mondo così com’è, e non come noi – o altri – vorremmo che fosse”.

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