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L’Ft e il Nyt non hanno dubbi: l’Italia si prepari a combattere con l’Ue su debito e flat tax

Prepararsi alla battaglia. Forse non c’è espressione migliore per descrivere l’attuale momento dell’Italia, all’indomani dell’exploit della Lega nelle ultime elezioni europee. All’estero qualcuno ha fiutato aria di scontro armato tra Roma e Bruxelles sul terreno, non è una novità, dei conti pubblici (qui l’intervista di ieri all’economista Nicola Rossi). Gli indizi ci sono tutti. Lato Italia, il vincitore della tornata europea, Matteo Salvini, ha già fatto capire di voler spingere il deficit a ridosso del 3%, riportando i nostri parametri di finanza pubblica su livelli pre-patto di Stabilità. Inoltre lo stesso leader della Lega e co-azionista di governo, punta a una riforma fiscale prossima ai 30 miliardi di euro (flat tax inclusa). Mossa che, al netto della portata (praticamente una manovra intera) non ha mai trovato l’appoggio dell’Ue, preoccupata che una tassa forfettaria possa ridurre le entrate e dunque sballare ulteriormente i conti italiani.  Sponda Europa, oggi da Bruxelles è arrivata la missiva di chiarimenti a Roma circa la sostenibilità del nostro debito.

Nei fatti è il preambolo della procedura di infrazione per debito eccessivo, che può costare alle casse pubbliche fino a 3,5 miliardi di euro. A completare gli schieramenti, ci sono i mercati che prestano all’Italia 400 miliardi all’anno. Anche qui i segni di nervosismo non mancano, con una spread Btp/Bund in zona 290 punti base (qui l’approfondimento di ieri) e rendimenti sui titoli decennali pericolosamente vicini a quelli greci.

SE IL FT AVVERTE SALVINI

Questa mattina il più autorevole quotidiano economico del mondo, il Financial Times, ha dedicato ben due articoli alla questione italiana. In una prima analisi viene data ormai per certa la presa di posizione dell’Ue nei confronti dell’Italia, che trova il suo incipit proprio nella lettera arrivata nel pomeriggio. “Appare scontato come l’Ue avvii misure disciplinari nei confronti dell’Italia per quanto riguarda il debito e il disavanzo all’inizio di giugno”, scrive il Financial Times. E questo perché Salvini si è impegnato a utilizzare “tutte le sue energie” in uno scontro con Bruxelles. Dunque, il governo è avvisato. Il quotidiano britannico si sofferma anche sull’atteggiamento dei mercati nei nostri confronti.
“La reazione del mercato mostra quanto sensibili siano gli investitori sulle questioni relative alle relazioni dell’Italia con l’Ue”, scrive il FT. “Il rischio principale è un aumento per i titoli di stato italiani e questo potrebbe mantenere elevata la volatilità”.

L’EUROPA CONTRO LA FLAT TAX

L’altro problema riguarda la riforma fiscale incentrata sulla flat tax. E anche qui la testata britannica lancia degli avvertimenti. “Forte del successo ottenuto alle elezioni europee del 26 maggio scorso, il leader della Lega ha chiesto uno shock fiscale, ossia netti tagli alle tasse. Tuttavia, la Commissione europea si prepara a rispondere colpo su colpo ai progetti di bilancio dell’Italia“.  Proprio ieri infatti Salvini ha dichiarato che l’Italia “deve abbassare le tasse, abbiamo bisogno di una cura alla Trump, una cura alla Orbán, uno shock fiscale positivo per far ripartire il paese”. Il leader della Lega ha aggiunto: “Magari non tutto in una volta, ma è quello l’obiettivo indicato nel contratto di governo”.

ROMA ISOLATA?

Dall’altra parte dell’Atlantico, i timori non cambiano. Anche secondo il New York Times, c’è aria di battaglia tra Roma e Bruxelles. “L’Italia si dovrà preparare ad un crescente isolamento dopo che i nazionalisti euro-scettici della Lega, forza principale della coalizione di governo, hanno trionfato nelle elezioni per il Parlamento europeo”. Al contrario “l’Ue è destinata ad aumentare la sua pressione su Roma per il suo mancato rispetto delle regole fiscali, inviando una lettera mercoledì al governo italiano nella quale si chiedono chiarimenti sul crescente debito. Nonostante la reazione negativa dei mercati, Salvini ha insistito sul fatto che l’Italia necessiti di ampi tagli fiscali, definendo i vincoli fiscali dell’Ue come obsoleti”.

BCE IN CAMPO

Come se non bastasse il vicepresidente della Banca centrale europea, Luis de Guindos, ha avvertito oggi che i rischi per la stabilità finanziaria aumenteranno se la crescita si indebolirà. “Se i rischi al ribasso della crescita si materializzano, i rischi per la stabilità finanziaria possono aumentare”, ha spiegato de Guindos presentando l’ultimo rapporto sulla stabilità finanziaria della Bce. Se la crescita economica dovesse indebolirsi, dice la Bce, i costi di finanziamento del debito sovrano dei Paesi vulnerabili (come l’Italia), potrebbero aumentare e portare alla luce le preoccupazioni sulla sostenibilità del debito, avverte Francoforte. Alcuni Paesi con elevato indebitamento e ampi deficit fiscali potrebbero avere problemi se alcuni investitori rivaluteranno i rischi del debito sovrano.



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