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Per Leonardo ordini a 36 miliardi nel 2018

L’Assemblea degli azionisti di Leonardo, riunitasi oggi a Roma sotto la presidenza di Gianni De Gennaro, ha approvato il bilancio della società per l’esercizio 2018 e preso visione del bilancio consolidato. Oltre a questo, è stato autorizzato il pagamento del dividendo di 0,14 euro per azione; approvata l’integrazione del collegio sindacale; la relazione sulla remunerazione; modificato lo statuto sociale in materia di equilibrio tra i generi nella composizione degli organi di amministrazione e controllo e presentato il bilancio di sostenibilità e innovazione 2018, che svolge la funzione di dichiarazione consolidata di carattere non finanziario. Significativa – si sottolinea in una nota – la partecipazione degli investitori istituzionali, prevalentemente esteri, pari a circa il 64,3% del
capitale sociale.

Il 2018 di Leonardo ha visto un portafoglio ordini di 36.118 milioni di euro; ricavi per 12,240 milioni; Ebita per 1,120 milioni di euro con un RoS del 9,2%; Ebit pari a 715 milioni di euro; risultato netto di 510 milioni di euro; indebitamento netto di gruppo pari a 2.351 milioni di euro, in miglioramento dell’8,8% e un Free Operating Cash Flow (Focf) pari a 336 milioni di euro. L’anno rappresenta “un primo fondamentale passo nel percorso tracciato lo scorso anno con il piano industriale. L’andamento atteso nel 2019 conferma il trend di crescita, con un ulteriore incremento dei ricavi ed un miglioramento della redditività accompagnata da una rigorosa gestione finanziaria volta a supportare la crescita garantendo l’equilibrio tra investimenti e generazione di cassa”, fa sapere piazza Monte Grappa.

Parlando in assemblea, Alessandro Profumo, numero uno di Leonardo, ha spiegato che sono stati confermati e superati gli obiettivi del piano industriale 2017-2022 del gruppo e che il portafoglio ordini assicura tre anni di produzione. L’ad ha inoltre sottolineato agli azionisti i benefici del contratto con il Qatar (per la fornitura di elicotteri NH90,ndr) e la forte presenza internazionale della società, che continuerà – assicura – ad investire in ricerca e sviluppo per la propria sostenibilità. “Leonardo è ben posizionata per cogliere opportunità di crescita, abbiamo realizzato importanti passi avanti verso l’obiettivo del piano industriale per costruire un futuro sostenibile”.

Ha detto, aggiungendo che “sono state raggiunte e superate le guidance 2018 e quelle del 2019 sono in linea con il piano industriale”. Riguardo la governance invece è stato spiegato che Leonardo “è solidamente governata dal ministero dell’Economia e Finanze al 30,2%”, il 2% in meno rispetto ai dati Consob aggiornati allo scorso 14 maggio. “Abbiamo una base azionaria ben diversificata e solida”. Ha aggiunto profumo. Quanto alla partecipazione detenuta dal Tesoro, questa si attesta al 30,2% dal 31 dicembre del 2008, a seguito dell’aumento di capitale per l’acquisizione della statunitense Drs.

“Il titolo Leonardo – spiega il suo ad – è cresciuto in Borsa del 28,3% dal 2 gennaio 2019 al 15 maggio, facendo meglio sia del Ftse Mib, che nello stesso periodo è salito del 13,8%, sia dell’indice della difesa europeo (Beuaero), che ha registrato un incremento del 22,4%”. Intanto, il titolo balza dello 0,95% a 9,94 euro. Rispondendo alle domande degli azionisti, Profumo ha inoltre dichiarato che le prospettive di crescita del settore elicotteri per Leonardo restano stabili. Profumo ha espresso fiducia sul comparto, scollegandolo da quello oil&gas, nonostante un importante ordine per 22 AW139 da parte di Saudi Aramco. La commessa prevede un ordine fermo di 19 velivoli più tre opzioni.

Sul capitolo Piaggio Aerospace, Leonardo ha invece confermato alla stampa, intervenuta a margine, di avere manifestato interesse alla scadenza di ieri soltanto per la manutenzione motori e velivoli. L’a.d. ha quindi precisato che questa componente “rientra nella cosiddetta parte velivoli. Dobbiamo ancora andare a vedere i numeri e dobbiamo capire”, ha detto.

Sempre rispondendo ai giornalisti, Profumo ha affrontato il tema Fincantieri. “Leonardo non ha preoccupazioni nel rapporto con Fincantieri perchè l’azienda è consapevole di fare bene il suo mestiere per la parte elettronica”. “Con Fincantieri abbiamo fatto con un accordo attraverso la joint venture Orizzonti sistemi navali che ritengo molto importante e che consente a Fincantieri di essere la design autority della nave. Abbiamo scritto e firmato che noi saremmo leader per la parte elettronica e sono contento dell’assetto raggiunto”.

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