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Basta politici autoreferenziali e narcisisti, l’Italia torni a Sturzo

mor sturzo, Commissione Difesa, referendum

Riferendomi alla terminologia di una informazione poco attenta ai fatti, sono oltre modo convinto che la “narrazione” compiacente di giornali e Tv abbia contribuito parecchio a produrre il responso elettorale di ieri per le elezioni europee. Pertanto è necessario riflettere con lucidità intorno alle questioni sul tappeto, per lanciare una nuova idea di partito politico, partendo dal Mezzogiorno per diramarsi fino all’arco alpino.

DI COSA HANNO BISOGNO GLI ITALIANI

Gli italiani sono stufi di andare a votare per costrizione, vogliono scegliere liberamente una reale idea di Paese proposta da partiti veri e non di cartapesta. È urgente un sistema di voto proporzionale con preferenze anche a livello nazionale per far emergere le migliori energie. Basta con guitti, cantastorie, saltimbanchi e parolai. Abbiamo bisogno di una vera classe dirigente che non sia replicante, autoreferenziale e narcisista, che in cinque lustri non è riuscita a venire fuori, e non per motivi anagrafici, ma per i vari sistemi elettorali riformati, modificati a bella posta per garantire il seggio ai già eletti, impedendo in tal modo un rinnovamento della classe dirigente del Paese.

DAL 1994 IN POI…

La condizione politica dell’Italia dal 1994 in poi, dominata dal berlusconismo parolaio ed evanescente e da un sinistrismo arrogante, presuntuoso, asfittico e confuso, (renzismo), per essere buoni, ha agevolato tantissimo la crescita del M5S e della Lega. Il Pd, addirittura si è accordato con la Lega per l’autonomia regionale fiscale di Lombardia, Veneto e Emilia e Romagna, per non dire di intese di potere con esponenti di governo leghisti in alcune regioni d’Italia per sistemare questioni spinose. Ad avviso di chi scrive, con un paese governabile nei numeri ma non nei fatti, perché senza contenuti, bisogna impegnarsi in una profonda riflessione ed agire per rilanciare una idea concreta di partito che ponga al centro il bene comune, scaturigine di crescita e sviluppo.

L’ESEMPIO DI STURZO

Sturzo, lasciata la segreteria del partito popolare, ricordava, in occasione del quinto anniversario della nascita del partito, i giorni di comuni battaglie, dell’impegno fecondo, di entusiasmo e di spirito combattivo, per portare alla luce la novella formazione politica di cattolici. Invitava gli amici popolari a non sminuire una storia nobile e ad avere ancora tanta fiducia e passione negli ideali popolari. Egli, pur riconoscendo di non avere più alcun titolo ufficiale, per proporre disegni politici, (era solo componente della direzione nazionale del partito, dopo il congresso di Torino del 1923), sperava che i vecchi amici, coi quali furono fatte esperienze comuni, non dimenticassero che il partito deve essere sentito sempre come “una missione, come un’idealità, come una forza al servizio del nostro paese”.

RIPARTIRE DAI PROGRAMMI

Esempi di buona politica, di politica nobile esistono nella storia d’Italia, ci vuole solo un po’di pazienza per incontrarli nello studio, nell’approfondimento, nella riflessione, per poi sottoporli all’esame degli elettori. I risultati della competizione elettorale europea, conclusasi poche ore fa, hanno dimostrato che nessun partito ha un programma solido e applicabile sui problemi più urgenti che tengono in tensione i paesi dell’Ue. Allora, si parta da qui, dai programmi, che dovranno porre al centro più l’interesse per le persone e meno quello per la finanza e l’economia, importanti sì, ma pur sempre secondarie rispetto alle necessità della persona umana.

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