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“Questioni urgenti” fanno saltare la visita di Pompeo alla Merkel

Il Segretario di Stato americano Mike Pompeo ha cancellato all’improvviso una visita a Berlino. Il portavoce del dipartimento di Stato ha detto che il rientro è legato a “questioni urgenti” che lo hanno costretto a far saltare i colloqui con la cancelliera Angela Merkel e il ministro degli Esteri Heiko Maas.

“Non vediamo l’ora di riprogrammare questo importante insieme di riunioni”, spiega il centro della diplomazia americana in una dichiarazione inviata via email, senza approfondire la natura dei problemi: “Il Segretario non vede l’ora di essere presto a Berlino”.

La cancelleria Merkel ha diffuso una dichiarazione essenziale parlando di “cancellazione della visita da parte degli Stati Uniti”. Non è chiaro il motivo per cui Pompeo abbia deciso di far saltare la visita.

Il capo della diplomazia del presidente Trump avrebbe dovuto visitare la Germania come parte di un tour iniziato lunedì in Finlandia con un incontro con il Consiglio artico, dove ha visto anche il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Pompeo doveva poi andare sul Regno Unito e in Groenlandia.

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Non è ancora chiaro se domani Pompeo sarà a Londra e proseguirà le ultime due tappe del tour europeo. E non è assolutamente chiaro il motivo per cui ha abbandonato la rotta programmata del viaggio e la decisione potrebbe non essere stata dettata da qualcosa riguardante i rapporti Usa/Germania.

Tuttavia val la pena ricordare che tra Stati Uniti e Germania dopo l’elezione di Trump ci sono state tensioni aumentate dal peso politico che l’attuale Casa Bianca dà ai deficit commerciali (di cui soffre anche con la Germania), e aggravate dallo scarso appeal che l’americano ha con l’omologa tedesca (con cui invece il suo predecessore aveva un rapporto speciale, riservato da Trump per altri alleati). Altro argomento di tensione è diventato il dossier Huawei la ditta cinese a cui gli Stati Uniti hanno imposto un blocco perché considerata contigua all’intelligence cinese, su cui invece la Germania ha un approccio più lasco. Poi c’è la questione Nord Stream 2, il gasdotto che collegherà la Russia all’Europa, che Washington considera una penetrazione strategica di Mosca e una concorrenza commerciale. Infine le accuse di Trump contro la Germania per investire troppo poco in difesa, non rispettando gli accordi Nato. Un altro argomento di contrasto è l’accordo sul nucleare iraniano del 2015: Trump ha tirato fuori gli Usa dal deal, la Germania (cofirmataria nel sistema 5+1) sta lavorando con l’Ue, la Cina e la Russia, per tenere insieme i cocci dell’intesa con Teheran rotta dall’uscita trumpiana.

 


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