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Terremoto austriaco. L’ombra russa sulle dimissioni di Strache

Bomba sul governo austriaco. Il vicecancelliere Hans Christian Strache, leader del partito di estrema destra Fpö, si è appena dimesso dal governo presieduto da Sebastian Kurz. Il suo posto sarà preso dal ministro dei Trasporti Norbert Hofer. A provocare le dimissioni un video risalente al luglio del 2017 diffuso dai quotidiani tedeschi Der Spiegel e Suddeutsche Zeitung.

COSA C’È NEL FILMATO

Nel filmato Strache è ripreso da una telecamera nascosta assieme al capogruppo dell’Fpö Johann Gudenus in un lussuoso hotel di Ibiza mentre discute con una donna che si presenta come nipote di un potente oligarca russo. La donna si offre di acquistare il 50% di un popolare quotidiano austriaco, il Kronen Zeitung, promettendo di virare la linea editoriale a favore dell’Fpö. Il leader del partito acconsente. Di più: stila una lista di giornalisti da epurare e di cinque nuove firme da acquistare. “Se acquisti il Kronen Zeitung tre settimane prima delle elezioni (dell’ottobre successivo, ndr) e ci fai arrivare primi, poi possiamo parlare di qualsiasi cosa – dice l’ex vice-cancelliere nel video, non senza auspicare la nascita di un “ambiente mediatico come quello di Orban”.

GLI APPALTI E IL TYCOON DI BOLZANO

Non è tutto. Nella stanza a Ibiza la misteriosa donna (di cui ancora non è stata rivelata l’identità) chiede a Strache consigli per investire in Austria. Le viene suggerito di fare donazioni all’Fpö da tenere nascoste sotto forma di beneficenza tramite un’associazione “che è caritativa e dunque non ha niente a che vedere col partito”. Poi il leader di destra suggerisce alla sua interlocutrice di “fondare una società” come la Strabag, gigante del settore edile di proprietà di Hans Peter Haselsteiner, tycoon settantacinquenne dell’Alto Adige, da sempre pubblicamente ostile a Strache e all’Fpö. Una volta fondata, “otterrebbe i contratti che ha ora Strabag”. L’ex numero due di Kurtz promette inoltre alla donna russa di “non avere più nulla a che fare con Haselsteiner” una volta al governo.

UNA TRAPPOLA?

Secondo i due quotidiani che hanno lanciato lo scoop, l’incontro a Ibiza, durato circa sei ore, sarebbe stata una trappola tesa a Strache. Da parte sua il leader dell’ultradestra si è recato dal cancelliere Kurz questa mattina alle 11 per rassegnare le sue dimissioni. “Un tentativo di assassino politico”. Così il quarantanovenne ha definito il video che lo riprende in flagranza di reato. Poi le giustificazioni. “È stata una cosa stupida, irresponsabile, un errore”, dice Strache. Un gesto di machismo per far colpo sull’avvenente donna russa dettato dall’alcool, che oggi gli impone le scuse a sua moglie Philippina, “la persona più importante della mia vita”. Con lui si è dimesso anche Gudenus, che aveva organizzato l’incontro nell’isola spagnola.

IL TERREMOTO NEL GOVERNO

Le scuse non hanno convinto Kurz, che ha fin dall’inizio escluso qualsiasi ulteriore collaborazione con il leader dell’Fpö. Per il momento non ci sono avvisaglie di una crisi di governo, anche se il clima resta tesissimo. “Il video è imbarazzante, sembra una messa in scena per mettere Strache alle strette – commenta ai microfoni di Formiche.net Matteo Villa, ricercatore Area Europa dell’Ispi (Istituto di studi di politica internazionale). Il filmato ha tutta l’aria di una trappola. Una bella grana per il giovane cancelliere: “Kurz ha evitato in tutti i modi una grande coalizione, aveva accettato un’alleanza con l’Fpö dopo aver ricevuto rassicurazioni da parte di Strache sul suo passato da neonazista e la sua “conversione” moderata, se adesso il governo cadesse non avrebbe alternative”. A distanza di vent’anni il fantasma dell’ultradestra è tornato a far tremare i palazzi austriaci. “All’epoca fu il capo dell’Fpö Jörg Haider a creare scompiglio offrendo il suo sostegno al governo di centrodestra – dice l’esperto – vennero imposte sanzioni bilaterali all’Austria e Haider fu costretto a un passo indietro, limitandosi al sostegno esterno”

L’IMBARAZZO DI SALVINI

Il terremoto austriaco rischia di farsi sentire anche in Italia. In piazza Duomo, per la precisione. Lì è atteso alle 15 il maxi-comizio di Matteo Salvini per dare il via al rush finale per le europee. Un palcoscenico dal respiro internazionale, da cui parleranno anche gli alleati del vicepremier in Europa, dalla francese Marine Le Pen all’olandese Geert Wilders ai tedeschi di Alternative für Deutschland. La scaletta prevedeva anche l’intervento dei colonnelli dell’Fpö, storico alleato della Lega salviniana. Dopo lo scandalo si è optato per un cambio della guardia. Al posto di Harald Vilimsky, vicepresidente del gruppo Enf al Parlamento Ue, salirà sul palco l’europarlamentare Georg Mayer, figura meno ingombrante.

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